motivi decorativi vegetali

candeliere,

Base a tronco di piramide sorretta da zampe ferine completate da foglie d'acanto angolari e intercalate a valve di conchiglia. Le facce recano raffigurazioni in rilievo, quella anteriore ospita il pellicano che nutre i piccoli nel nido. Teste di ariete in forte aggetto sostengono le estremità di festoni. Il soprastante balaustro è percorso per tutta la lunghezza da raffinate foglie d'acanto. Il manufatto si imposta su uno zoccolo le cui facce racchiudono draghi dai corpi sinuosi

  • OGGETTO candeliere
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (cerchia): scultore
    Ticciati Girolamo (1679/ 1745)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Buonarroti, Michelangelo
    Cosini, Silvio
    Ticciati, Girolamo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo delle Cappelle Medicee
  • LOCALIZZAZIONE Cappelle Medicee
  • INDIRIZZO Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al nome di Cosini sono stati accostati i due candelieri marmorei dell’altare maggiore della Sagrestia Nuova eseguiti su disegno del Buonarroti (Carrara, Ferretti 2016, p. 67). Nella letteratura artistica ricorre la notizia dell’accidentale rottura di uno dei due manufatti, e del conseguente rifacimento ad opera di Girolamo Ticciati nel 1741. L’origine dell’informazione non viene quasi mai ricordata anche se, da un accenno del de Tolnay, sembra che la notizia possa aver preso l’avvio da quanto scriveva Anton Francesco Gori nella sua edizione della “Vita di Michelangelo di Buonarroti” di Ascanio Condivi, uscita nel 1746, quindi a breve distanza dall’avvenimento, nella quale, oltre a riferire i candelieri allo stesso Michelangelo, lo scrittore ricordava che uno dei due, rotto, fu fatto restaurare intorno al 1741 dall’Elettrice Palatina. Qualche anno dopo però il Bottari riferisce l’intervento del Ticciati al completamento di parti del manufatto rimaste in fase di abbozzo, escludendo categoricamente la rottura accidentale. Tale informazione il Bottari la ribadisce anche in una lettera che scrive allo stesso Gori nel 1747. Il canonico Moreni, nella sua pubblicazione data alle stampe nel 1813, precisa che il candeliere in cornu Epistolae, a destra di chi guarda l’altare, danneggiato casualmente, fu rifatto dal Ticciati intorno al 1741 per ordine dell’Elettrice Palatina Anna Maria Luisa de’ Medici (cfr. Campigli 2006, pp. 102-103, note 105-106, 108). Marco Campigli (2006, pp. 103-104, nota 111) sulla scorta di materiale di archivio puntualizza che il Ticciati fu effettivamente pagato il 12 novembre 1742 per terminare uno dei due candelieri e per pulire l’altro, ma che nessuna rottura o rifacimento sono documentati. Purtroppo le fonti non chiariscono quale dei due manufatti sia stato completato dal Ticciati, e l’omogeneità di stile rende arduo il riconoscimento; tuttavia Campigli nota proprio nel candeliere di destra un fare più preciso, quasi lezioso. Ad una più attenta osservazione lo studioso riconosce l’intervento di due artisti diversi: lo si vede nel frequente uso del sottosquadro che lascia emergere l’intaglio delle parti a rilievo in quello di destra, ravvisabile nelle foglie d’acanto agli angoli delle basi, e completamente mancante nell’altro; e ancora, lo si vede nei draghi del basamento caratterizzati in quello di sinistra dalla maggiore incisività data ai rilievi e alle forme, mentre dall’altra parte è tutto più morbido, sia nello stacco dal fondo che nel dosaggio della profondità del rilievo. In virtù di tali confronti Campigli ipotizza per il candeliere di sinistra la responsabilità di Cosini, che potrebbe aver iniziato i lavori nel 1526 per poi interromperli l’anno successivo, a causa della caduta dei Medici e l’instaurazione della Repubblica fiorentina. Con la ripresa del cantiere di San Lorenzo alla fine del 1530, quando Cosini era occupato a Genova, è verosimile che un altro collaboratore di Michelangelo (forse da riconoscere in Simone Mosca) sia stato coinvolto nell’esecuzione del candeliere di destra, seguendo da vicino quanto già era stato fatto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901396745
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Cappelle Medicee
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Cappelle Medicee
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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