Cristo in gloria
placchetta
Placca contornata da una modanatura piatta, che si preserva nella parte inferiore e, parzialmente, in quella superiore. Nella fascia centrale è scolpito Cristo benedicente entro una mandorla, sorretta da quattro angeli in volo, tra i quali compaiono i simboli degli evangelisti in atto di reggere il loro libro: a sinistra, il leone di san Marco e il bue di san Luca; a destra, l'angelo di san Matteo e l'aquila di san Giovanni. Sulla destra della placca, un grande angelo è rivolto verso due apostoli nimbati
- OGGETTO placchetta
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MATERIA E TECNICA
avorio/ incisione, intaglio, verniciatura, foratura
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale Ambito Italia Centrale
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Bottega Salernitana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La mancanza di una modanatura di contorno sui lati corti e la posizione scentrata del Cristo in mandorla indicano che la placca è frammentaria. Essa non raffigura l'Ascensione (Toesca 1927), ma Cristo in gloria o in maestà, oppure la Seconda parusia di Cristo, giacché la mandorla è circondata dagli angeli e dai simboli degli evangelisti. Nella sua interezza l'immagine avrebbe dovuto prevedere altri quattro apostoli, a destra; un angelo in piedi e sei apostoli, a sinistra. Ciò sarebbe stato possibile per lo scultore aggiungendo altri pezzi d'avorio, cosa che spiegherebbe la presenza dei fori, seppur allargati, a sinistra (cfr. Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 141). L'opera è stata collegata con altri tre avori (Goldschmidt 1926; Toesca 1927): la Lavanda dei piedi e Cristo nel giardino degli ulivi del Museo Civico Medievale di Bologna (invv. 691-692) e l'Ultima cena del Walters Art Museum di Baltimora (inv. 71.483). Queste quattro tavole mostrano una chiara influenza bizantina e sono riconducibili a una stessa bottega, ma non a una stessa mano: la placca del Bargello, “oltre a essere priva di notazioni ambientali”, si discosta dalle altre tre “per la composizione più monumentale e nitida, la fattura più accurata, gli effetti volumetrici, le figure più slanciate e fluide, la resa meno schematica dei panneggi disposti in modo più coerente, nonché per la struttura più allungata dei volti" (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 141). Questi quattro avori sono stati assegnati all'Italia meridionale (Goldschmidt 1926), quindi collegati con botteghe salernitane (Bernardi, Gasbarri 2016). Bologna (2007) li collocava tra il cofanetto di Farfa e il paliotto di Salerno. Gaborit-Chopin, pur sottolineando il medesimo ambito artistico d'origine, ritiene che l'avorio del Bargello non si apparenti né con il cofanetto di Farfa, né con gli avori salernitani per importanti differenze stilistiche: esso presenta “una lavorazione più piatta, le figure sono più larghe, i volti dall’espressione austero hanno un’altra struttura, le posture sono ieratiche” (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 142). Nella resa dei panneggi, poi, l’avorio Carrand è molto legato ai modelli bizantini, "restituiti con grafismo serrato", che non creano effetti volumetrici, ma coprono l'intera superficie. La densità grafica dei panneggi si ritrova, seppur con differenze stilistiche, in un cofanetto del Victoria and Albert Museum (inv. A 543-1910; Puglia o Roma, XII sec.). Alla luce di questo confronto, la studiosa propone di attribuire il manufatto Carrand a una bottega dell'Italia meridionale, ma diversa dal gruppo Amalfi-Salerno (Ivi, p. 142). Quanto alla provenienza, i più recenti studi non sono certi dell'appartenenza degli avori del Bargello, Bologna e Baltimora a uno stesso insieme. Stante le maggiori dimensioni di quello del Bargello e accettando l'ipotesi che si tratti di una parte incompleta che era stata prolungata, suggeriscono possa appartenere a un paliotto con scene della Passione di Cristo, che avrebbe potuto includere anche i pannelli di Bologna e Baltimora
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395354
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 43
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
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