Stemma d'Italia periodo fascista (Banca del Lavoro). stemma

cera da filigrana,

Cera destinata alla creazione di filigrane in chiaro-scuro per la produzione di carta fatta a mano. SPECIFICHE TECNICHE: La “cera da filigrana” è il primo dei passaggi necessari per la creazione delle tele in bronzo fosforoso da applicare sulle “forme da carta”, forme con le quali poi si andrà a realizzare il foglio di carta (fatta a mano) con filigrana in chiaro-scuro. I passaggi successivi alla creazione della ‘’cera da filigrana” sino alla tela in bronzo fosforoso da cucire sulla “forma da carta”, possono essere così brevemente riassunti: 1_Bagno Galvanico: la cera dopo essere stata cosparsa di grafite viene posta nel contenitore per il bagno galvanico ed in circa 24 ore sopra ad essa vi si forma uno strato metallico che ne crea la riproduzione. Della cera, oltre al ‘positivo’, grazie al bagno galvanico viene ad essere creato anche il suo ‘negativo’. 2_Creazione del Punzone: Entrambe le parti metalliche create dal bagno galvanico vengono applicate a dei supporti in piombo o ad altri metalli pesanti. 3_Trasporto tramite Martellamento: all'interno dei due punzoni (positivo e negativo) viene posta la tela. Con la battitura a martello in gomma e la successiva pressatura l’immagine viene ad essere fissata sulla tela. 4_Applicazione della tela: è questa l'ultima fase del procedimento, in cui la tela realizzata viene posta e fissata sulla “forma da carta”, forma da utilizzarsi poi per la creazione del foglio. SPECIFICHE DELLA COLLEZIONE: Le memorie raccolte da colloqui con gli ultimi maestri cartai rilevano che le “cere da filigrana” componenti la collezione del museo molto probabilmente rappresentano i ‘negativi’ creati con il bagno galvanico, ma solamente tramite la consultazione dell’archivio si potrà confermare o smentire tale ipotesi. Dalle stesse memorie emerge inoltre che la cartiera Magnani al suo interno non aveva maestranze specifiche alla produzione delle “cere da filigrana” e che quindi la stessa azienda era costretta a dare fuori gli incarichi, i quali venivano principalmente svolti da artisti fabrianesi che orbitavano attorno al mondo della cartiera pesciatina (come ad es. Filomena o Liverani) o, come testimoniato anche dai bolli postali apposti nelle scatole originali delle cere, da artisti romani

  • OGGETTO cera da filigrana
  • MATERIA E TECNICA cera/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Produzione Romana
  • LOCALIZZAZIONE Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE SPECIFICHE TECNICHE: La ?cera da filigrana? è il primo dei passaggi necessari per la creazione delle tele in bronzo fosforoso da applicare sulle ?forme da carta?, forme con le quali poi si andrà a realizzare il foglio di carta (fatta a mano) con filigrana in chiaro-scuro. I passaggi successivi, ovvero quelli indispensabili per giungere dalla ?cera da filigrana? sino alla tela in bronzo fosforoso da cucire sulla ?forma da carta?, possono essere così brevemente riassunti: 1_Bagno Galvanico: la cera dopo essere stata cosparsa di grafite viene posta nel contenitore per il bagno galvanico ed in circa 24 ore sopra ad essa vi si forma uno strato metallico che ne crea la riproduzione. Della cera quindi, oltre al ?positivo?, grazie al bagno galvanico viene ad essere creato anche il suo ?negativo?. 2_Creazione del Punzone: Entrambe le parti metalliche create dal bagno galvanico vengono applicate a dei supporti in piombo o ad altri metalli pesanti. 3_Trasporto tramite Martellamento: all'interno dei due punzoni realizzati è posta la tela, la quale viene dapprima battuta con un martello in gomma e successivamente pressata al fine di imprimervi l?immagine. 4_Applicazione della tela: è questa l'ultima fase del procedimento, in cui la tela realizzata viene posta e fissata sulla ?forma da carta?, forma da utilizzarsi poi per la creazione del foglio. SPECIFICHE DELLA COLLEZIONE: Le memorie raccolte da colloqui con gli ultimi maestri cartai rilevano che le ?cere da filigrana? componenti la collezione del museo molto probabilmente rappresentano i ?negativi? creatisi con il bagno galvanico, ma solamente tramite la consultazione dell?archivio si potrà confermare o smentire tale ipotesi. Dalle stesse memorie emerge inoltre che la cartiera Magnani al suo interno non aveva maestranze specifiche alla produzione delle ?cere da filigrana? e che quindi la stessa azienda era costretta a dare fuori gli incarichi, i quali venivano principalmente svolti da artisti fabrianesi che orbitavano attorno al mondo della cartiera pesciatina (come ad esempio il sig. Filomena) o, come testimoniato anche dai bolli postali apposti nelle scatole originali delle cere, da artisti romani. SPECIFICHE DELLA CERA: questa cera, con raffigura il piccolo stemma del Regno d'Italia (stemma semplificato) in vigore dal 1929 al 1944, durante quindi il pieno periodo fascista. Anche se in piccolo lo stemma è molto particolareggiato e sono ben riconoscibili le due rappresentazioni laterali del Fascio littorio, la corona sabauda ed il cartiglio oltre alla collana delle S.ma Annunziata. Il Regio decreto nº 504 dell?11 aprile 1929 nell?art. 2 descrive : Il piccolo stemma dello Stato è formato di uno scudo di rosso alla croce di argento, cimato da corona reale, dalla quale escono lateralmente due nastri al nodo di Savoia; il tutto accollato al collare dell'ordine della SS. Annunziata e sostenuto da due fasci littori, con l'ascia all'esterno al naturale. Il tutto accompagnato in punta da una lista accartocciata con il motto: «Fert» in oro, ripetuto tre volte. Sulla scatola della cera troviamo la destinazione per la Banca Lavoro identificabile con la Banca Nazionale del Lavoro in quanto si ritrova il telo della forme da carta n.233 del inv. Museo caratterizzato da una filigrana ad onda e due stemmi d?Italia con sotto riportata la banca. Lecitamente si può presumere che questa filigrana, quindi fosse destinata alla produzione prodotti bancari, quali assegni (gli assegni degli anni ?40 della BNl riportano lo stemma di Italia a stampa) o titoli. INCROCI ORIZZONTALI ALTRI INV: INV.P.134-INV.P.135-INV.P.136- INV.P.137-INV.P.138 - INV.P.139- INV.P.140-INV.P.141-INV.P.142 - INV.P.143. CONTENITORI: SCATOLA 24 CF - INV. CF. 0090
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900783790
  • NUMERO D'INVENTARIO INV.CF.089
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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