leone

base di colonna 1190 - 1210

Il plinto di formato irregolare presenta uno zoccolo liscio semplicemente sagomato con una modanatura. Sulla parte superiore è visibile un piccolo leone accucciato raffigurato dall'alto

  • OGGETTO base di colonna
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Pisano-bizantina
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera in esame costituiva lo spigolo destro del basamento di una delle due colonne a racemi che fiancheggiano il portale orientale del Battistero. Probabilmente fu rimossa dalla sua sede originaria nel XIX secolo, nel corso dei restauri che interessarono l'intero edificio. La presenza della figura di un leone sulla base del plinto di una colonna costituisce un fenomeno abbastanza inconsueto anche se non del tutto isolato ( a Pisa basi figurate con diversi soggetti compaiono ad esempio nella chiesa di S. Silvestro ). In particolare esso può in questo caso considerarsi come una elegante e originalissima rielaborazione dei motivi decorativi delle grandi colonne a girali ai lati del portale centrale della Cattedrale, modelli evidenti per la realizzazione delle due colonne che fiancheggiano il portale del Battistero a cui appartiene il frammento in esame. Le piccole figure di leone sostituiscono infatti le foglie protezionali e il perlato che si insinuano tra il toro e la scozia su plinti degli esemplari della Cattedrale secondo un procedimento di trasposizione mentale perfettamente coerente con l'intero apparato decorativo dei fusti delle colonne: lo scultore recupera i modelli pisani rivedendoli alla luce di un gusto e di una sensibilità plastica differenti che affondono le proprie radici nell'arte bizantina; oltre a ciò si compiace di includere nei meandri del fogliame piccole figure ( canefore sirene suonatrici di cetra ) che, come il leone in esame, appaiono chiaramente ispirate ai sarcofagi romani. Difficile valutare la valenza simbolica di tali immagini: la presenza del leone sembra poter alludere comunque in modo raffinato alla presenza ambigua e complessa del leone-custode in prossimità dell'ingresso delle chiese, quale simbolo ammonitore dell'eterna lotta del Bene contro il Male. La raffinata e calligrafica conduzione del leone dal corpo liscio e dalla lunga coda elegantemente avvolta verso l'alto ben si addice al raffinato e misurato linguaggio dei maestri attivi presso il portale occidentale del Battistero: scultori che trovano costanti punti di riferimento in modelli orientali e per i quali risulta tutt'oggi controversa l'ipotesi circa la loro provenienza da territori bizantini oppure dall'ambiente pisano. L'innegabile cultura greca che ne sostanzia il linguaggio si fonda in ogni caso con le suggestioni di modelli e prototipi occidentali: le soluzioni plastiche dei maestri pisani attivi nella cattedrale vengono così trasformate in eleganti e preziosi giochi grafici. Lo stesso tipo di sensibilità si coglie nelle decorazioni del portale centrale nella chiesa di S. Michele degli Scalzi cui appartiene anche la lunetta con il Pantocratore benedicente oggi al Museo Nazionale di San Matteo. Le affinità stilistiche con le decorazioni del portale mediano della chiesa di San Michele degli Scalzi datate 1204 consentono di ascrivere il frammento in esame ai primissimi anni del XIII secolo unitamente alle decorazioni del portale occidentale del battistero. L'anno 1204 coincide per altro significativamente con quello della conquista di Costantinopoli da parte dei crociati e cade in un momento in cui l'attenzione verso alcuni generi di produzione artistica bizantina, come le icone, risulta molto forte a Pisa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900769197
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00769197
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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