balza,
1800 - 1849
Lavoro a fuselli in filato di lino con fondo a maglie quadrate derivate dalla torsione di quattro fili e parti a punto tela; la balza presenta un motivo di un tralcio con tre foglie rivolte verso il basso da cui si innalza una margherita rivolta verso l'alto; il motivo, ad andamento orizzontale è regolarmente disposto entro le anse del decoro smerlato dell'orlo, formato da una sottile ghirlanda con foglie e corolle circolari. Il resto della rete a maglie quadrangolari solide è decorato con due file parallele di roselline circolari con la corolla traforata, collocate in pposizione sfalsata, l'unarispetto all'altra. La balza è appesa ad un'altra di tulle meccanico
- OGGETTO balza
- AMBITO CULTURALE Manifattura Belga
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Davanzati
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Davanzati
- INDIRIZZO Via Porta Rossa, 13, 15, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare rappresenta la produzione ottocentesca del merletto Valenciennes. Valenciennes, una delle manifatture fiamminghe più importanti del XVIII secolo, dopo la grave crisi determinata dalla Rivoluzione francese, non riuscì a riprendersi nemmeno grazie ai molteplici sforzi fatti da Napoleone I per evitare alla Francia la conseguente e grave perdita economica. Nel corso del XIX secolo i merletti di Valenciennes non provenivano più da Valenciennes : l'ultimo importante pezzo eseguito in città era stata un'acconciatura da testa, donata dalla città nel 1840 alla Duchessa di Nemours per il suo matrimonio (Bury Palliser, A History of Lace, 1902, london p. 235) e nel 1889 l'abito da sposa della figlia della Principessa del Galles (Levey,Lace. A History, Leeds, 1983 p.97). Le lavorazioni ottocentesche furono trasferite in varie città del Belgio e si caratterizzarono per una qualità varia: la zona del Brabante era nota per l'esecuzione di merletti con disegni più ampi, elaborati e luminosi,conosciuti come Valenciennes di Brabante ; quelle migliori provenivano da Gand ed erano note come Valenciennes de Gand. Tuttavia, anche negli esemplari più significativi erano intervenire le trasformazioni sostanziali (M. Risselin Steenebrugen,1978,pp.139-156). Infatti fin dal secondo quarto del secolo XIX, a causa della amplificata richiesta e della competizione con altri generi, si elaborarono soluzioni tecniche tese a rendere il lavoro più agile: gli straordinari fondi a maglie rotonde, quadrate,miste, gli elaborati fond de neige furono sostituiti dalle reti a maglie quadrate. Contemporaneamente il repertorio decorativo si semplificò in tutti i centri di lavorazione, seguendo i percorsi stilistici di revival, condivisi con tutta la produzione ottocentesca. M.Felix Aubry all'esposizione del 1851, sottolineando che gran parte delle lavorazioni belghe era destinate alle Valenciennes,distingueva i merletti provenienti dai diversi centri dal numero di intrecci dei fili nella costruzione del fondo : a Bruges erano intrecciati due volte, a Gand due volte e mezzo a Courtrai tre volte e mezzo a Ypres quattro e Alost cinque. Di conseguenza fu abbandonata l'antica esecuzione a fili continui, che prevedeva la lavorazione contemporanea di fondi e motivi, con lo stesso numero di fuselli e di fili. Questa modalità fu sostituita dal fare a pezzi separati, dei motivi e poi del fondo lavorato negli intervalli tra un decoro e l'altro. Ne derivava una Valenciennes più aperta, nella quale la parte consistente del disegno era fatta in modo da risaltare più chiaramente sulle sottili maglie quadrate del fondo, talvolta anche con l'aggiunta di fili, che passavano sul retro da un motivo all'altro, tagliati poi in fase finale. Negli esemplari di qualità più scadente i fili venivano raccolti lungo l'orlo di ciascun motivo, creando una sorta di rilievo. Lo scopo principale di questa mutazione era di dividere il disegno in piccoli pezzi da unire insieme per eseguire esemplari di grandi dimensioni,altrimenti difficilmente realizzabili. Questo tipo di Valenciennes estremamente popolare tra il 1840-50 veniva insegnato e prodotto in molte scuole belghe, completamente dedicate solo alla sua elaborazione. La semplicità esecutiva favorì la sua diffusione in altri centri : in Francia si sviluppò in particolare nell'area della Normandia e già nel 1842 le lavorazioni di Dieppe, le più vicine alle originarie Valenciennes, furono premiate per questa nuova specializzazione che andava a sostituire i loro tradizionali merletti Facevano Valenciennes di ogni misura fatte completamente di lino, non mischiato con cotone, e a prezzo più ragionevole (BuryPalliser, p. 220), imitando con abilità le maglie quadrate di quelle belghe. Si diffuse anche una produzione assai vasta e qualitativamente caratterizzata da bordi stretti eseguiti con un numero ridotto di fili e di conseguenza piuttosto leggera, ispirata alle antiche Valenciennes e forse in grado di riprodurne l'apparenza visiva e la trasparenza, ma completamente lontana dai caratteri originari e dalla qualità dei disegni. Si lavorava a Eu, ma anche a Lille, Bailleul, Avesne, Cassel, Le Puy e persino in Danimarca,un merletto omologato, con disegni molto semplici come quelli documentati da Hénon nel 1900, impossibile da distinguere rispetto a quello economico dei centri manifatturieri belgi. Tuttavia la migliore qualità non era francese e la clientela più esigente si rivolgeva al Belgio per gli esemplari più raffinati. Le Valenciennes meccaniche cominciarono ad essere prodotte intorno al 1830 con le macchine Leavers e i successivi perfezionamenti nel 1836 permisero di ottenere fondi il più possibile simili a quelli fatti a mano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745968
- NUMERO D'INVENTARIO Tessuti antichi 2889
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2011
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0