barba di cuffia - manifattura belga (terzo quarto sec. XIX)
Lavoro a fuselli del tipo Valenciennes in filato di lino su fondo a maglie quadrate create dall'intreccio di quattro fili, decori a punto tela; l'accessorio femminile, una cravatta, è composto da una striscia centrale di merletto a fuselli intorno alla quale è arricciato una balza, disposta in modo da creare la sciarpa con i finali stondati. Il disegno della balza centrale è un tralcio ondulato ad andamento verticale, dove si alterna un motivo a tre foglie, alternativamente rivolte verso destra o verso sinistra e separate da una lunga foglia lanceolata. Il bordo esterno presenta una sagomatura lungo gli orli dalla quale, a ritmo regolare si innalza un piccolo tralcio con una foglia e un fiore, disposti in posizione opposta. Il resto della rete di fondo è disseminata in modo regolare da un rametto con quattro corolle circolari, alternato ad una fogliolina rotondeggiante
- OGGETTO barba di cuffia
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MATERIA E TECNICA
filo di lino/ merletto a fuselli, Valenciennes
- AMBITO CULTURALE Manifattura Belga
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Davanzati
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Davanzati
- INDIRIZZO Via Porta Rossa, 13, 15, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare documenta la moda delle cravatte di merletto molto diffusa a partire dagli anni 70 fino alla fine del XIX secolo (Wardle-de Jong, Lace in fashion-Fashion in lace 1815-1914, Amsterdam,1985,pp.155-159). Erano accessori che potevano essere indossari in vario modo a completare l'abito e se ne producevano con merletti ad ago o fuselli, ma anche a macchina. Documenta le lavorazioni diValenciennes ottocentesche che si erano trasformate rispetto a quelle straordinarie del secolo precedente: infatti nel XIX secolo le lavorazioni furono trasferite in varie città del Belgio e si caratterizzarono per una qualità varia : la zona del Brabante era nota per l'esecuzione di merletti con disegni più ampi, elaborati e luminosi,conosciuti come Valenciennes di Brabante ; quelle migliori provenivano da Gand ed erano note come Valenciennes de Gand. Tuttavia, anche negli esemplari più significativi erano intervenire le trasformazioni sostanziali Infatti fin dal secondo quarto del secolo XIX, a causa della amplificata richiesta e della competizione con altri generi, si elaborarono soluzioni tecniche tese a rendere il lavoro più agile: gli straordinari fondi a maglie rotonde, quadrate,miste, gli elaborati fond de neige furono sostituiti dalle reti a maglie quadrate. Contemporaneamente il repertorio decorativo si semplificò in tutti i centri di lavorazione, seguendo i percorsi stilistici di revival, condivisi con tutta la produzione ottocentesca. M.Felix Aubry all'esposizione del 1851, sottolineando che gran parte delle lavorazioni belghe era destinate alle Valenciennes,distingueva i merletti provenienti dai diversi centri dal numero di intrecci dei fili nella costruzione del fondo : a Bruges erano intrecciati due volte, a Gand due volte e mezzo a Courtrai tre volte e mezzo a Ypres quattro e Alost cinque. Di conseguenza fu abbandonata l'antica esecuzione a fili continui, che prevedeva la lavorazione contemporanea di fondi e motivi, con lo stesso numero di fuselli e di fili. Questa modalità fu sostituita dal fare a pezzi separati, dei motivi e poi del fondo lavorato negli intervalli tra un decoro e l'altro. Ne derivava una Valenciennes più aperta, nella quale la parte consistente del disegno era fatta in modo da risaltare più chiaramente sulle sottili maglie quadrate del fondo, talvolta anche con l'aggiunta di fili, che passavano sul retro da un motivo all'altro, tagliati poi in fase finale. Negli esemplari di qualità più scadente i fili venivano raccolti lungo l'orlo di ciascun motivo, creando una sorta di rilievo. Lo scopo principale di questa mutazione era di dividere il disegno in piccoli pezzi da unire insieme per eseguire esemplari di grandi dimensioni,altrimenti difficilmente realizzabili (Lefebure,Broderies et dentelles, Paris, 1987, p. 294). Questo tipo di Valenciennes estremamente popolare tra il 1840-50 veniva insegnato e prodotto in molte scuole belghe, completamente dedicate solo alla sua elaborazione. La semplicità esecutiva favorì la sua diffusione in altri centri : in Francia si sviluppò in particolare nell'area della Normandia e già nel 1842 le lavorazioni di Dieppe, le più vicine alle originarie Valenciennes, furono premiate per questa nuova specializzazione che andava a sostituire i loro tradizionali merletti Facevano Valenciennes di ogni misura fatte completamente di lino, non mischiato con cotone, e a prezzo più ragionevole (BuryPalliser, A History of Lace, London, 1902, p. 220), imitando con abilità le maglie quadrate di quelle belghe. Si diffuse anche una produzione assai vasta e qualitativamente caratterizzata da bordi stretti eseguiti con un numero ridotto di fili e di conseguenza piuttosto leggera, ispirata alle antiche Valenciennes e forse in grado di riprodurne l'apparenza visiva e la trasparenza, ma completamente lontana dai caratteri originari e dalla qualità dei disegni. Si lavorava a Eu, ma anche a Lille, Bailleul, Avesne, Cassel, Le Puy e persino in Danimarca,un merletto omologato, con disegni molto semplici come quelli documentati da Hénon nel 1900 (H.Hénon, L'Industrie des tulles and dentelles Mècaniques dan le Départment du Pas de Calais,1815-1900, Paris, 1900), impossibile da distinguere rispetto a quello economico dei centri manifatturieri belgi. Tuttavia la migliore qualità non era francese e la clientela più esigente si rivolgeva al Belgio per gli esemplari più raffinati
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745963
- NUMERO D'INVENTARIO Tessuti antichi 2890
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2011
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0