papa Innocenzo III vede in sogno San Francesco d'Assisi sostenere la basilica Lateranense/ papa Innocenzo III ha la visione della palma/ San Domenico ha la visione di Cristo che brandisce tre frecce
dipinto murale staccato,
post 1370 - ante 1390
Nelli Pietro (attribuito)
1345 ca./ 1419
n.p
- OGGETTO dipinto murale staccato
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MISURE
Altezza: 136 cm
Larghezza: 412 cm
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ATTRIBUZIONI
Nelli Pietro (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Del Biondo Giovanni
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena affrescata apparteneva al vasto ciclo di "Storie francescane" che decorava il primo chiostro di S. Croce, dal 1957 staccato a causa del precario stato conservativo e custodito nei depositi delle Gallerie fiorentine. Già il Moisé, nella sua guida del 1845, descriveva le "antiche pitture dipinte e malconcie, che paiono dei tempi di Giotto o di poco posteriori, e rappresentano fatti della vita di San Francesco, con iscrizioni anch'esse per metà cancellate e guaste", citando nello specifico anche la scena che raffigurava "Innocenzio III che sogna di veder ruinare la Chiesa, e San Domenico e San Francesco che la sorreggono"(pp. 289-290). In effetti, l'affresco rappresenta i due sogni di papa Innocenzo III: il primo - quello citato dal Moisé - è di più frequente rappresentazione, mentre il secondo costituisce una scelta iconografica piuttosto rara, riprendendo un episodio tratto dalla "Legenda Maior" di Bonaventura di Bagnoregio, in cui si narra che il prelato vide crescere ai suoi piedi una palma, simbolo della figura di Francesco e del suo futuro ordine monastico. Peraltro, a testimonianza della ricchezza iconografica che caratterizzava il ciclo francescano del chiostro di S. Croce, si nota come sia tratta da un'antica fonte letteraria - in questo caso la "Legenda Aurea" - anche la scena successiva in cui la Madonna intercede presso il Cristo, che sta per scagliare contro l'umanità peccatrice tre frecce per punire la lussuria, l'avidità e l'orgoglio, presentando al Figlio San Francesco e San Domenico, che avrebbero diffuso nel mondo l'obbedienza, la povertà e la castità attraverso i loro ordini monastici. Dal punto di vista attributivo, la critica ha variamente ricondotto gli affreschi del chiostro in prevalenza alla figura di Giovanni del Biondo (vedi in particolare riguardo alla "Prima venuta dei francescani a Firenze" scheda OA 09/ 00161213; Baldini 1957, pp.52-53; Becherucci 1983, p.167) o a quella di Pietro Nelli, pittore fiorentino documentato dal 1374 al 1419, immatricolato nell'Arte de' Medici e Speziali nel 1382, ricordato già dal Milanesi e in tempi recenti studiato dalla critica, che ha ricondotto a lui un nutrito corpus di opere divise fra le chiese fiorentine e quelle dei paesi limitrofi (Impruneta, Bagno a Ripoli, Antella). Per un aggiornato approfondimento sul Nelli cfr. "Oratorio…", pp. 108-110. Tartuferi, a cui si deve l'attribuzione al Nelli degli affreschi del chiostro (in particolare riferendosi alla citata "Prima venuta" ed al "Sogno di Innocenzo III"), nota che, rispetto alla serie di tondi con Santi dello stesso chiostro analogamente attribuiti, essi "denunciano un linguaggio più antico e almeno in parte memore delle scene dell'Antella [Oratorio di Santa Caterina] e si rivelano assai legati stilisticamente agli affreschi nell'ex convento dei Girolamini alle Campora, presso Firenze, databili intorno al 1372" ("Oratorio…", p. 91). Riguardo al periodo di esecuzione del ciclo pittorico, il Tartuferi propone una data all'interno dell'ottavo decennio del Trecento, mentre Federica Baldini, nel suo recente intervento, propende per la fine del decennio successivo, sulla base di confronti stilistici con altre opere della maturità del Nelli (ex convento di San Domenico del Maglio a Firenze). Inoltre, a tale data, il Nelli avrebbe ormai raggiunto una maggiore affermazione professionale, tale da giustificare una commissione prestigiosa come quella del chiostro della basilica francescana ("Oratorio…", pp. 176-177)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742431
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa Corsini a Castello
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- ISCRIZIONI nella cornice sopra l'affresco - Illeggibile - caratteri gotici - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0