Il miracolo del martire Demetrio di Tessalonica (Dimitrij Solunskij). San Demetrio di Tessalonica

icona, post 1725 - ante 1749

Tavola intera senza listelli trasversali e incavo. Non si osserva tela preparatoria. Levkas

  • OGGETTO icona
  • MISURE Altezza: 13 cm
    Larghezza: 10,5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Moscovita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Icone Russe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il martire Dmitrij Solunskij è uno dei santi-guerrieri più venerati del mondo bizantino. Secondo la tradizione era console della città di Tessalonica (in slavo antico Solun) e venne perseguitato per aver predicato il cristianesimo all'inizio del IV sec. Già nel VI e VII secolo Demetrio veniva considerato protettore e difensore di Tessalonica e la tomba nella basilicaa lui dedicata attirava numerosi fedeli che cercavano la guarigione. Nel periodo bizantino medio il culto di Demetrio come guerriero si diffuse in tutto l'impero. Queste caratteristiche del culto del grande martire passarono nella Rus', dove veniva venerato come protettore dei principi e dei guerrieri. Sia a Bisanzio che nella Rus' erano largamente diffuse le raffigurazioni del santo, talvolta con gli attributi del martirio, o, più spesso,con l'armatura da guerriero. Simili composizioni, con figure di santi guerrieri (così san Giorgio e san Teodoro) adempivano alla funzione apotropaica e spesso avevano un carattere generale, che simbolizzava la vittoria sulmale, incarnato sotto forma di demonio, drago, re eretico o guerriero. Uno degli esempi più antichi di questa iconografia è la lastra di ardesia del XI secolo del monastero di Dimitrij Zlatoverchnyj a Kiev (Mosca, Galleria Tret'jakov), sul quale san Demetrio è raffigurato mentre colpisce un soldato a piedi. La raffigurazione del martire Demetrio che colpisce il resi è diffusa nell'arte bizantina dai secoli XIII-XIV basandosi sul racconto dell'intervento miracoloso del santo per Tessalonica assediata dal re bulgaro Kalojan, incluso nella Vita di Demetrio. Secondo la narrazione, il martire apparso al re lo colpì con la lancia e Kalojan, subendo "il giudizio divino e essendo trafitto al cuore", morì immediatamente. Questa leggenda si basa su un fatto storico reale: l'uccisione di Kalojan durante l'assedio di Tessalonica nell'autunno del 1207. Fino al XVI secolo la raffigurazione del Miracolo di Demetrio di Tessalonica nell'arte russa s'incontra raramente. La sua divulgazione è subordinata alla comparsa nella Rus' dellestorie della vita del santo nel XV inizio XVI secolo. Dalla prima metà del XVI secolo questa scena si può trovare raffigurata nel pannello centrale dell'icona con episodi della vita di Demetrio della raccolta del Museo d'arte di Nižegorod, forse l'icona russa più antica con questo soggetto. Inseguito s'incontrano spesso sia icone con scene della vita, sia singole icone del miracolo di Dimitrij (ad esempio due icone del XVI secolo del Museo di Cerepovec), la cui diffusione, è legata alla vasta popolarità nellaRus' di raffigurazioni analoghe del Miracolo di san Giorgio e il drago. Inalcune icone tarde di quel tipo il re Kalojan viene chiamato Mamaj, in memoria della vittoria delle armate russe condotte da Dimitrij Donskojsul capo tataro Mamaj nel 1380 (battaglia di Kulikovo); in una serie di opere ilre viene chiamato Lii (Lij era il gladiatore preferito dell'imperatore Massimiano, secondo la biografia di Demetrio, vinto dal cristiano Nestore, suo seguace). Sembra che i committenti e gli esecutori di molte icone russedi Demetrio non ricordassero la miracolosa liberazione di Tessalonica daKalojan e abbiano percepito il soggetto come la rappresentazione di un avvenimento della storia russa o come scena che testimoniava la vittoria delsanto sulle forze del male, impersonate da un gladiatore-eretico o da un condottiero tataro. La composizione dell'icona della Galleria dell'Accademia nel complesso ha un carattere tradizionale, tuttavia ci sono alcuni dettagli ricorrenti che qui risultano cambiati o omessi: non c'è la figura dell'angelo che vola e cinge Demetrio della corona del martirio, manca la raffigurazione tradizionale della destra di Cristo benedicente. I raggi, quiraffigurati, sono tradizionalmente simbolo dell'occhio di Dio o dell'ascesa dello Spirito Santo. Questo motivo, che non s'incontra nella raffigurazione dei santi, è stato evidentemente aggiunto dal pittore di icone che non comprendeva il suo vero significato. Una particolarità dell'icona piuttosto rara è costituita dallo sviluppo delle quinte architettoniche che fungono da raffigurazione di Tessalonica, ma, a differenza degli esemplari più comuni, la città occupa non una parte del pannello centrale, bensì tuttoil fondo. Se nella maggior parte delle icone di san Demetrio, Tessalonicaè raffigurata come fortezza con edifici al suo interno, in quest'icona lacittà è resa con la rappresentazione di alcuni palazzi con grandi finestre e terminazioni complesse. L Marcucci ha attribuito l'immagine al maestrodell'icona "Cristo Onnipotente in trono", datando queste opere al XVIII secolo. L'esemplare rientra nel grande gruppo di piccole icone del secondoquarto del XVIII sec. che si distingue per la maniera pittorica estremamente semplificata. La sua analoga più prossima è l'icona del "Miracolo di Demetrio di Tessalonica" dallo stesso autore e con una iconografia id
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742136
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9332
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI sulla figura del santo - San Dimitrij - caratteri cirillici - a pennello - russo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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