patena, opera isolata di Parraud Pierre (primo quarto sec. XIX)

patena 1809 - 1819

Il cavetto, circolare, liscio e lucido, si rialza in una larga tesa analo a, che termina con un orlo leggermente rialzato, liscio e lucido. Sul dorso del cavetto è saldata una lamina circolare, profilata da una cornice modanata, da una a serto di foglie d'alloro inserito fra due perlinature e da un'altra analoga alla prima. Al centro, su campo puntinato, è raffigurata la Deposizione di Cristo dalla croce: su uno sfondo costituito da un paesaggio roccioso si staglia la croce lucida, alla quale sono appoggiate due scale. Su di esse sono arrampicati due uomini, i quali, vestiti con una tunica panneggiata e con un cappello sul capo, si affannano a calare il corpo di Cristo sostenendolo con lenzuoli. Quello a sinistra, di spalle, afferra un lembo del lenzuolo che sorregge le gambe incrociate del Crocifisso, il cui braccio destro, abbandonato, gli pende da una spalla. (Continua in OSS )

  • OGGETTO patena
  • MATERIA E TECNICA argento/ martellatura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Parraud Pierre (notizie Dal 1786)
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La patena, su cui è rappresentata la Deposizione di Cristo dalla croce si deve alla bottega di Pierre Parraud. Lo attesta il punzone di bottega presente sull'oggetto insieme alla testa di guerriero di profilo, marchio di garanzia in uso a Parigi dal 1809 al 1819. Dunque, in questi anni dobbiamo datare la patena. Dal momento che gli inventari non menzionano questo oggetto tra le suppellettili possedute dall'Opera del Duomo, si è indotti a ritenere che facesse parte di qualche servizio di proprietà di un arcivescovo, ma la mancanza di stemmi non ci permette di risalire all'identità del proprietario: Giampiero Lucchesi inserisce la patena tra gli oggetti del servizio Capponi, databili alla fine del XIX secolo (G. Lucchesi, "Museo del l'Opera del Duomo di Pisa", Pisa, 1993, p. 76). Pierre Parraud, che nel 18 06 è attestato come fabbricante di oreficeria sacra, forse è lo stesso ora fo che, con il nome di Parreau, è documentato a partire dal 1786. Lontanissimo dai modi aulici dello stile Impero, Parraud si rivela ancora legato a l gusto settecentesco, che però egli reinterpreta alla luce del Neoclassicismo. L'impianto tradizionale della scena raffigurata sul dorso del cavetto ed il carattere spiccatamente neoclassico della cornice a serto d'alloro inserito fra due perlinature rispecchiano pienamente le caratteristiche stilistiche rilevate anche negli altri oggetti del Museo dell'Opera del Duomo usciti dalla bottega di Parraud, come il calice (scheda 20000045), la patena (scheda 20000046) e la pisside (scheda 20000047) donati dall'arcivescovo Ranieri Alliata. Anche nella nostra patena Parraud continua a riproporre in una produzione seriale le stesse forme e gli stessi motivi decorativi del passato, senza curarsi del fatto che ormai a questa data anche il gusto neoclassico, dominante sino alla Restaurazione, comincia a cedere il p asso di fronte ad una sensibilità nuova, frutto di una cultura artistica mutata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665775
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00665775
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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