Il Beato Domenico Vernagalli fonda l'Ospedale dei trovatelli

dipinto, 1786 - 1788

Dipinto di forma rettangolare raffigurante Domenico Vernagalli mentre visita i trovatelli raccolti nell'ospedale da lui fondato

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Gandolfi Gaetano (1734/ 1802)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigura Domenico Vernagalli mentre visita i trovatelli raccolti nello "spedale" da lui fondato nel 1218 affinché fosse loro data assistenza. Secondo Sainati, a tale scopo il Beato dotò l'istituto di "lire 200 per il vitto e il vestiario degl'infanti, e di lire 60 per le nutrici" (SAINATI 1884, pp. 151, 154, nota 7). Il 30 giugno 1786 il Gandolfi stipulò, a Bologna, il contratto di commissione con i "Sig(no)ri Lussorio Bracci e Cav(alie)re Vincenzo Cosi del Vollia soprintendenti al Negozio dei Parati e Quadri di S. Ranieri"; ricevendo, "per mano dell'ill(ustrissi)mo Sig(no)re Giuseppe Bonazzi", loro rappresentante, 100 scudi a mo' di caparra sui 500 pattuiti per l'intero compenso, il pittore si impegnava a eseguire l'opera e un "Bozzetto a olio [...] a forma della descrizione trasmessami", entro il "termine di mesi venti, o al più tardi di anni due". In accordo coi dati che si ricavano dall'atto notarile, nei resoconti dell'Opera risultano pagamenti al pittore, il 22 maggio 1786 di 700 lire, il 17 luglio 1788, dopo che il dipinto era stato collocato in Duomo, delle restanti 2.806 (secondo i documenti pubblicati in BAGNI 1992, p. 368). Trova origine nel Tiepolo il modo di organizzare la composizione, scandendone gli spazi, attraverso le grandi masse di figure diversamente colpite dalla luce, così da concentrare la narrazione rendendone immediatamente leggibile il contenuto. Deriva ancora dal pittore veneziano "l'apparato grafico sagacissimo e magistrale, meraviglioso come un raro alessandrinismo, o manierismo del barocco, dove il Tiepolo funzionò come nel Cinquecento il Laocoonte" (VOLPE 1979, p. 94). In esso, l'accentuazione dei contorni, definiti come rapide fughe del tratto, a matita o pennello, circoscrive in una forma più salda e pur sempre progrediente, in senso dinamico, il modellato sfibrato, appena segnalato per l'infittirsi di un'ombra o lo schiarirsi delle superfici. Il sentimentalismo, leggibile nel gruppo centrale della madre e della fanciulla implorante, appare, piuttosto che il risultato di una ricognizione nell'intimità di uno stato interiore, il mezzo per sottolineare il significato sociale del fatto, nel modo col quale l'intensità delle espressioni, spinta sino alla caricatura dei tratti, si fa tipo. La narrazione vi è concepita, sulla scorta del Greuze, come una sorta di didattica dei sentimenti, espressi con la chiarezza che, di volta in volta, individua la funzione, di causa o d'effetto, dell'azione rappresentata. Simili intenti di razionalismo hanno un riflesso nel tipo dell'architettura, "squisitamente neoclassica", che "non conduce necessariamente a precedenti di cultura inglese [...] e suggerisce piuttosto un vivo rapporto con esperienze affermate, e per giunta assai prossime, come l'arte di Cosimo Morelli": si confronti con l'interno della cattedrale di Imola, "consacrata nel 1782" (VOLPE 1979, p. 122, scheda 247). Oltre al modello della composizione (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo) e a due bozzetti per le Teste di due mo- naci e due donne (passati a un'asta Finarte, 4 dicembre 1980, lotto 63), si conservano (Firenze, Uffizi) numerosi disegni preparatori per l'opera: studi per l'Uomo di spalle con un carico di fascine (4484. S.), per la Donna che allatta (4485. S.), per la Donna e l'uomo che porgono al Beato i bambini (4486. S.), per Il Beato Domenico Vernagalli (4487. S.), per la Donna seduta sul letto (4488. S.), per la Figura implorante davanti al Beato (4489. S.), per due Teste femminili (4490-91. S.), per la Figura di giovinetto orante e della donna che allatta (partico- lari delle anatomie, 4492. S.) (cfr. SICCA 1990, p. 282, nota 112, e BAGNI 1992, pp. 371-382)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665693
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI G. Gandolfi f(ece) 1788 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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