soffitto a cassettoni, 1596 - 1609
Pagni Raffaello (notizie Fine Sec. Xvi-inizio Sec. Xvii)
notizie fine sec. XVI-inizio sec. XVII
Atticciati Bartolomeo (notizie Seconda Metà Sec. Xvi/ 1615-1616)
notizie seconda metà sec. XVI/ 1615-1616

Il soffitto della navata centrale è costituito da cinque file di cassettoni per un totale di centocinque moduli: settantacinque sono occupati da rosoni a otto petali, quattro, posti agli angoli estremi, da tondi con cornici, sedici da teste di cherubini, nove dagli stemmi dell'Opera del Duomo e dei Deputati del restauro (Giovanni Vecchiani, Carlo Lanfranchi, Orazio Roncioni e Bastiano Marracci) su cui primeggia al centro quello mediceo affiancato da una i scrizione

  • OGGETTO soffitto a cassettoni
  • ATTRIBUZIONI Pagni Raffaello (notizie Fine Sec. Xvi-inizio Sec. Xvii): ideatore
    Pieroni Alessandro (1550 Ca./ 1607): esecutore
    Atticciati Domenico (notizie Dal 1545/ Post 1597)
    Atticciati Bartolomeo (notizie Seconda Metà Sec. Xvi/ 1615-1616)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'incendio del Duomo del 1595 andò distrutto il soffitto iniziato da Leonardo da Marti nel 1462 e portato a termine dal fiorentino Francesco di Giovanni detto il Francione; Chimento di Lorenzo da Firenze prima, e i fratelli di Benozzo Gozzoli, Giovanni e Bernardo di Lese poi, si occuparono dei lavori di dipintura (SUPINO 1893, pp. 160-161). All'inizio degli interventi di restauro, Raffaello Pagni fu incaricato di progettare il nuovo soffitto a partire dal coro (1534); nel 1596 il lavoro venne assegnato al fiorentino Domenico Atticciati; ma dopo un anno sia l'architetto che il legnaiolo morirono e il proseguimento dei lavori toccò ad Alessandro Pieroni e al nipote di Domenico, Bartolomeo (CASINI 1986, p. 162; PALIAGA 1992, pp. 552-553). Un disegno rinvenuto recentemente nella Biblioteca Apostolica Vaticana (cod. Ottoboniano Latino 3110, ff.19 v- 20 r) è stato riconosciuto come un probabile studio del soffitto pisano: la disposizione dei lacunari intagliati a cinque file con simboli liturgici, rosoni e gli stemmi del granduca, dell'arcivescovo Carlo Antonio dal Pozzo e della città di Pisa, è riferibile alla copertura della navata centrale, ma poiché il tratto non è ascrivibile al Pagni è stato ipotizzato, già durante le prime fasi di progettazione, l'intervento del Pieroni (VON HENNERBERG, PALIAGA 1994, p. 33). Ne consegue che è a quest'ultimo architetto che si deve per lo più lo schema dei soffitti, in un primo momento elaborato insieme al Pagni. L'esecuzione ha visto così ridurre il disegno compositivo iniziale a una più semplice scelta di elementi decorativi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665652
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI nei due cassettoni ai lati dello stemma mediceo - A(nno) D(omini)/ MDIC - a caratteri applicati - latino
  • STEMMI al centro del soffitto - gentilizio - Stemma - de' Medici - Una cartella ovale contiene sui bordi cinque palle dorate ed una azzurra con gigli dorati. Ugualmente dorato è il campo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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