crocifissione di Cristo

dipinto, ca 1440 - ca 1460

Personaggi: Cristo; S. Maria; Maria Maddalena; S. Giuseppe; Spirito Santo. Figure: angeli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Francesco D'antonio Da Firenze (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non documentato né citato da fonti antiche, l' immagine costituisce uno dei pochi esempi rimasti nel Duomo, assieme al "S. Girolamo" attribuito a Piero di Puccio (40001315), di affreschi votivi forse collegati in origine ad altari, dovuti a committenze private e perciò non registrati nei documenti ufficiali dell' Opera del Duomo. Sopravvissuto all'incendio del 1595, l'affresco deve la sua conservazione ulteriore anche alla particolare devozione verso il "Crocifisso" in un luogo così importante dell'edificio. Può infatti essere identificata con la nostra "Crocifissione" la "antiquissimam Christi Salvatoris e Cruce pendentis imaginem in loco prope minorem januam" ["antichissima immagine di Cristo Salvatore appeso alla croce posta in un luogo vicino alla porta minore"] citata da Martini (1705, p. 29), davanti alla quale si trovava il candelabro bronzeo a cinque braccia oggi conservato nel Museo dell' Opera (1976) (la sua posizione davanti all'affresco è rilevabile nella pianta prodotta dallo stesso MARTINI 1705, tav. 3,n. 1). Nel 1828-1830 l'affresco venne "ravvivato" dal pittore fiorentino Giovanni Gagliardi (SERRI 1830), al quale si devono riferire le integrazioni visibili soprattutto nelle parti laterali e i numerosi ritocchi della "Crocifissione". Tradizionalmente attribuito dagli scrittori locali al mitico pittore pisano Bernardo Nello di Giovanni Falconi, ricordato da Vasari (che gli attribuiva comunque tavole, e non dipinti murali, all'interno del Duomo), l'affresco ha trovato una convincente definizione attributiva grazie a Longhi, che lo ha riferito al pittore fiorentino Francesco d' Antonio (LONGHI 1940, p.187, nota 24; lo studioso cita espressamente la sola "Crocifissione"). I confronti istituibili con opere unanimamente riconosciute al pittore sono molteplici. Allo stesso pittore (documentato dal 1393 al 1443) sono stati riferiti (ZERI 1949) anche due laterali di polittico conservati nel Museo Nazionale di Pisa, testimonianza di una più larga attività locale dell'artista. Mentre i dipinti su tavola citati possono essere ritenuti del terzo decennio del secolo, l'affresco del Duomo è in genere considerato più tardo, del decennio successivo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665634
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • ISCRIZIONI nel cartiglio sopra la croce - I(ESUS) N(AZARENUS) R(EX) I(UDEORUM) - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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