candeliere, serie - bottega toscana (sec. XIX)

candeliere 1824/ 1825

Sul basamento di legno modanato, a pianta triangolare, insistono i due peducci a zampa di leone, sui quali poggia la base a tronco di piramide. Questa è profilata, in basso, al centro da una coppia di foglie d'acanto di profilo a voluta affrontate a includere una foglia analoga frontale, dalle quali pende un'altra foglia d'acanto e, ai lati, da due lesene a voluta concava che, ornate in basso da una rigogliosa foglia d'acanto di profilo a voluta dalla punta arricciata e in alto da un tralcio di piccoli cespi d'acanto, insistono sui peducci. Alla sommità, la base è definita da una coppia di ricche foglie d'acanto analoghe affrontate, includenti una corolla di fiore. Dalla corolla di fiore e dalla coppia di ricche foglie d'acanto pendono sull'ampio campo interno mistilineo con un fondo puntinato, definito da brevi archi di cerchio concavi e da lati rettilinei, due ghirlande di fiori e foglie a festone e, al centro, un nastro con fiori e foglie. (Segue in OSS)

  • OGGETTO candeliere
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
    legno/ intaglio/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia appartiene ad una serie di quattro candelieri, donati, come attestano gli inventari, da un ignoto benefattore tra il 1816 e il 1825 per l'altare della Madonna di sotto gli organi. I nostri oggetti sono da accostarsi ad altre due serie di candelieri pressoché identici ma più grandi, alcuni dei quali con la scritta Patrocchi, e ad un'altra serie di candelieri analoghi con lo stemma Toscanelli, conservati in sacrestia e probabilmente tutti eseguiti dalla medesima bottega. Il punzone presente su uno dei nostri due oggetti con il numero 2 in campo rettangolare sovrastato da qualcosa di illeggibile (forse 3 piccoli gigli araldici?) probabilmente è da identificasi con il marchio di garanzia impresso sui grossi lavori in argento del secondo titolo dalla Zecca lorenese a Firenze, Pisa e Siena tra il 1824 e il 1832. E' possibile, dunque, datare i nostri arredi con una certa precisione tra il 1824 ed il 1825, l'anno di stesura dell'inventario in cui compaiono per la prima volta, e ipotizzarne la realizzazione in una bottega toscana, ancora incerta tra la ripresa degli stili storici, in particolare del gusto rinascimentale, e la reiterazione di stilemi neoclassici. Infatti, se le zampe leonine, le ghirlande di fiori e foglie a festone e le rigogliose foglie d'acanto a voluta dalla punta arricciata risultano tipiche della tradizione cinquecentesca, il nodo centrale a vaso, il bocciolo a capitello corinzio, come pure le lunghe foglie d'alloro in leggero rilievo, con profilo frastagliato e nervatura centrale lucida, disposte a doppio giro o a festone, appartengono al più puro stile neoclassico. Una tale commistione di stili si fa strada nell'oreficeria fiorentina, l'unica in Toscana oltre a quella lucchese ad essere stata oggetto di studi, a partire dall'inizio degli anni Venti del XIX secolo, quando accanto alle istanze neoclassiche si cominciano ad accogliere le suggestioni del passato. D'altra parte, è interessante notare come i nostri candelieri presentino forti analogie stilistiche con quelli a forma di vaso (scheda n. 20000059), databili tra il 1820 e il 1825. Così, il vaso riprodotto in miniatura sui nostri arredi, dove funge da nodo centrale, costituisce il corpo del vaso degli altri candelieri. E ancora: il motivo alla sommità del bocciolo dei nostri oggetti è identico a quello sul collo del vaso negli altri candelieri: le due piccole foglie d'alloro, che nei candelieri a vaso, spuntando dalla cornicetta liscia e lucida, si alternano in basso alle foglie d'acanto, in realtà non sono altro che la punta delle lunghe foglie d'alloro che nei nostri candelieri fanno capolino al di sopra della cornicetta che solca orizzontalmente il bocciolo. Probabilmente si tratta di lamine d'argento prodotte in serie e utilizzate per decorare ora il collo del vaso, ora la sommità del bocciolo. Sulla base di tali analogie è possibile attribuire i nostri arredi forse alla stessa bottega toscana cui si devono i candelieri a vaso, o forse ad un'altra in stretti rapporti con essa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665537
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00665537_a
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2014
    2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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