reliquiario a teca - a cofanetto, opera isolata - bottega costantinopolitana (sec. XII)
reliquiario a teca a cofanetto,
1100 - 1199
Cassa rettangolare con coperchio tronco-piramidale dotato di maniglia. La chiusura è assicurata da una serratura a boncinello posta sul fronte del fianco anteriore, i cardini sono visibili a vista sul fianco posteriore, mentre su ciascuno dei fianchi laterali è visibile una piccola borchia con anello. La struttura lignea del cofanetto è interamente coperta da placchette figurate realizzate in osso e fermate con chiodi del medesimo materiale. [Continua nel campo ANNOTAZIONI]
- OGGETTO reliquiario a teca a cofanetto
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MATERIA E TECNICA
OSSO
- AMBITO CULTURALE Bottega Costantinopolitana
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il cofanetto è riconducibile ad un folto gruppo di opere analoghe conservate in musei e tesori di cattedrali dell'intera Europa che, nella maggior parte dei casi, si differenziano dall0esemplare pisano per la foggia piatta del coperchio. I motivi figurativi e decorativi sono stati unanimemente riconosciuti dalla critica come debitori di un linguaggio figurativo classicheggiante ed orientaleggiante diffuso in tutto l'impero bizantino e nei territori sensibili alla sua influenza, ma agli studiosi che proponevano una provenienza da manifatture dell'Italia meridionale si sono opposti quanti ritenevano l'opera prodotta, piuttosto, da una bottega di Costantinopoli dedita alla produzione seriale di questi cofanetti, realizzati probabilmente per una clientela di alto livello. Seguendo, come prudenzialmente suggerito da Baracchini e Caleca (1995), le indicazioni di Goldschmidt e Weitzmann (1930) su questa opera ed osservando le stringenti analogie che legano le figure delle placche di rivestimento del cofanetto pisano a quelle visibili sul cofanetto della Cattedrale di Ivrea, può essere avvalorata l'ipotesi di una datazione all'interno del XII secolo e l'attribuzione dell'opera ad una manifattura specializzata operante a Costantinopoli. Rimane tuttora da decifrare i significato delle immagini delle placchette: se i putti paiono attinti da un repertorio classicheggiante consueto per la decorazione di questo genere di oggetto, alcune delle figure che ornano i fianchi del cofanetto potrebbero essere collegate tra loro come protagoniste di un ciclo ruotante intorno alla presenza di una lepre, dapprima minacciata da due leoni -fianco anteriore-, poi aggredita da un grifo e da un altro animale -fianco posteriore-, da ultimo ghermita da un leone araldicamente contrapposto ad un grifo (fianco destro)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665494
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA0066544
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0