discesa di Cristo al limbo
dipinto,
1552 - 1552
Allori Agnolo Detto Bronzino (1503/ 1572)
1503/ 1572
n.p
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 443 cm
Spessore: 4 cm
Larghezza: 291 cm
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ATTRIBUZIONI
Allori Agnolo Detto Bronzino (1503/ 1572)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera di S. Croce
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Croce
- INDIRIZZO p.zza S. Croce, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La monumentale pala con la "Discesa di Cristo al Limbo" fu eseguita nel 1552 da Agnolo Bronzino, secondo quanto riporta l'iscrizione con data e firma sulla spada di Giuditta. Fu commissionata da Giovanni Zanchini per la propria cappella fondata sulla controfacciata della basilica di Santa Croce, fra la porta maggiore e quella di sinistra. Sul lato opposto della controfacciata si trovava un'altra cappella, di patronato Dini, fondata quasi certamente nello stesso anno (1547) ma dove già da tempo era stata collocata la pala d'altare raffigurante la "Deposizione dalla croce" del Salviati (cfr. scheda 09/ 00655619). L'allestimento originario delle due cappelle - che è logico pensare dovesse rispettare criteri di uniformità e armonia data la loro posizione contigua - prevedeva che le grandi pale, arricchite entrambe da sontuose cornici, fossero poi coronate da scudi lapidei con gli stemmi familiari. Se dunque la fondazione della cappella Zanchini risaliva al 1547, è plausibile che anche la commissione della "Discesa" fosse di quell'anno; il suo completamento solo nel 1552 si spiega con ogni probabilità considerando i numerosi lavori che il Bronzino stava portando avanti in quegli anni. Del resto, anche lo stile della tavola sembra richiamarsi a quello delle opere degli anni Quaranta, con le "forme tornite ed eburnee degli ignudi maschili e femminili, rese con stesure smaltate e preziose" ("Angeli…", p. 183). Il primo a fornire un dettagliato resoconto e giudizio sull'opera del Bronzino è il Vasari, che notava entusiasta gli "ignudi bellissimi, maschi, femine, putti, vecchi e giovani" e soprattutto l'"estrema diligenza che può mettere chi desidera acquistar gloria". Il Vasari accennava poi ai "ritratti molto naturali" di artisti ed eruditi adombrati nelle fattezze dei personaggi effigiati sulla tavola, a testimonianza degli stretti rapporti che sia il committente sia il pittore intrattenevano con l'ambiente colto e ricercato degli intellettuali fiorentini del tempo (il Bronzino faceva anche parte dell'Accademia). Vi si riconoscono dunque Pontormo (testa in ombra sopra la spalla di Cristo), le nobildonne Costanza da Sommaia (Giuditta) e Camilla Tedaldi dal Corno (la giovane a sinistra in basso che guarda verso lo spettatore) o ancora l'accademico e amico del pittore Giovan Battista Gelli (figura calva e con lunga barba a sinistra del braccio steso di Cristo) - per approfondimenti, ipotesi accolte e rigettate cfr. Gaston, Matteoli, "Angeli…", pp. 183-184. Peraltro, anche il soggetto, piuttosto inconsueto e tratto dal vangelo apocrifo di Nicodemo, doveva essere stato certamente suggerito dalla stessa cerchia di eruditi. La pala del Bronzino fu variamente giudicata nel corso dei secoli, soprattutto in relazione a quella contigua del Salviati: apprezzata nel Cinquecento (cfr. Borghini, Bocchi), fu poi aspramente criticata nei secoli successivi (Richa), fino a giungere al 1821 quando fu trasferita alla Galleria degli Uffizi, perché ritenuta troppo licenziosa e non consona alla decorazione di una chiesa. Solo nel 1912 fece ritorno in Santa Croce per essere esposta nel Museo, nella sala dell'ex Refettorio, dove nel 1966 la colse tragicamente l'alluvione, arrecandole gravi danni. Questi sono stati sanati dal laborioso restauro intrapreso dall'Opificio delle Pietre Dure, che recentemente ha ridonato piena leggibilità a questa monumentale e scenografica pala d'altare. Dopo decenni di assenza, dal 2006 essa è di nuovo esposta nel museo di S. Croce (per dettagli sul restauro cfr. "Angeli…", pp. 185-194)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655622
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- ISCRIZIONI sulla spada di Giuditta - MDLII/ OPERA DEL BRONZINO FIOR.O - lettere capitali/ numeri romani - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0