Il codice è formato da cc. I + 164 + I' suddivise in 17 fascicoli con richiami nei fascicoli XII-XVI: 16 quinterni, 1 bifolio (XVII); scrittura Testualis su 1 colonna con 5 tetragrammi rossi e 5 righe di testo. Numerazione recente in numeri arabi a matita nell'angolo superiore del margine esterno, altra numerazione precedente in numeri arabi a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno; alcune carte sono numerate anche a numeri romani a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno. Contiene: 377 iniziali filigranate piccole fesse, 1 iniziale fogliata grande con storia e caudata, 21 iniziali fogliate grandi caudate, 1 iniziale fogliata media caudata. Legatura con piatti in legno ricoperti di cuoio marrone, 8 nervi sul dorso. Sul piatto anteriore sono quattro rosoni agli angoli traforati in ottone al centro dei quali è una borchia circolare, al centro di ciascuno dei due margini verticali è un'altra borchia semisferica con base a rosone; 2 bindelle di restauro tengono chiuso il codice. Il piatto posteriore conserva gli stessi 6 rosoni fermati da borchie, 3 chiodi per fermare le bindelle e un cartellino cartaceo con la lettera R a penna e inchiostro; lungo ciascuno dei due piatti dovrebbero esserci 21 chiodi ma ne risultano mancanti
- OGGETTO miniatura
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ATTRIBUZIONI
Strozzi Zanobi Di Benedetto (1412/ 1468)
Torelli Filippo (1409/ 1468)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
- INDIRIZZO P.zza S. Marco 3, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice è identificabile con il Graduale contenente i testi delle feste dalla resurrezione all'ascensione, le cui iniziali sono state affidate a Zanobi Strozzi per le figure e Filippo di Matteo Torelli per la parte ornamentale, come ricordato nel passo della Cronaca del convento che documenta i codici (Firenze, Biblioteca medicea Laurenziana, Libro di Ricordanze, Fondo di San Marco, n. 902, Ricordanze A) pubblicato per la prima volta da Mirella Levi D'Ancona (1962, pp. 265-266). Dallo stesso documento si apprende che il testo è stato probabilmente scritto da Frate Giovanni di Santa Croce tra il 1451-1452, con iniziali filigranate realizzate da un calligrafo fiorentino, probabilmente della bottega di Filippo di Matteo Torelli, e rilegato da Vespasiano da Bisticci il 30 maggio 1453, come testimoniato sia nella Cronaca del convento che nel Libro delle Ricordanze dello stesso Vespasiano (c. 50v). Zanobi Strozzi ricevette la commissione per la realizzazione dell'intero ciclo corale per il convento di San Marco tramite l'Angelico, che ne stimò anche il pagamento. Ciò avvenne a conclusione del generale rinnovamento voluto da Cosimo de' Medici e portato avanti, fin dal 1438, da Michelozzo, per quanto riguarda l'architettura, e dall'Angelico per la parte pittorica: lo stemma mediceo, infatti, oltre ad essere presente in molte parti del convento, campeggia nella maggior parte delle legature e in alcune miniature. Questo gruppo di codici si presenta, quindi, particolarmente omogeneo nella scelta delle misure, nelle impostazioni delle decorazioni a piena pagina ornate dai fregi del Torelli, nelle scelte cromatiche e nell'illustrazione delle feste principali, con iniziali istoriate e figurate, tutte riconducibili ai santi legati all'Ordine domenicano. Uno dei primi studiosi che si cimentarono nell'identificazione dei codici fu Paolo D'Ancona (1914, v. I pp. 53-56; v. II pp. 346-356), preceduto soltanto dal Marchese (1869, V. I, pp. 232-252) e dal Rondoni (1876, pp. 34-39) che attribuirono l'intero ciclo a Fra Benedetto dal Mugello, fratello dell'Angelico, fraintendendo, però, i documenti che lo videro coinvolto soltanto come scriba tra il 1445 e il 1448, anno di interruzione a causa della morte per la peste; i testi furono così conclusi nel 1451-1452 da Frate Giovanni da Santa Croce e Frate Gianni di Guido Barbiere, anch'egli di Santa Croce. Attraverso una rilettura dei numerosi documenti (D'Ancona 1908, pp. 94-95; Collobi Ragghianti 1950, pp. 18, 19, 26) e grazie all'opera della Levi D'Ancona (1962, pp. 105-106) è stato possibile datare e attribuire l'intero corpus delle opere realizzate in collaborazione da Zanobi e Filippo. Grazie ai documenti è possibile connotare cronologicamente ciascun codice realizzato tra il 1446 e il 1454, periodo durante il quale sembrerebbe ci sia stato un arresto dei lavori, tra il 1448 e il 1450, durante la realizzazione del Graduale 515. I primi codici ad essere stati miniati sono gli Antifonari (Invv. 522, 517, 518, 520, 521), conclusi entro il 1448; i lavori proseguirono con il ciclo dei Graduali (Invv. 515, 524, 528, 526, 527, 516) fino al 1454. Questi sono gli anni in cui si nota un sostanziale miglioramento delle capacità artistiche del miniatore probabilmente perché lavorò molto costantemente anche in pittura, rimanendo sempre in contatto con l'Angelico, anche se nel Graduale 526, uno degli ultimi ad essere stati realizzati, si potrebbe individuare l'intervento anche dei collaboratori di Zanobi nell'unica scena rappresentata a c. 3v. Le capacità di Zanobi vanno cercate soprattutto nel sapiente modo di accordare i colori dei paesaggi con quelli delle figure elegantemente vestite, tanto da farne uno dei più delicati miniatori fiorentini della seconda metà del XV secolo. La parte decorativa dei fregi si deve a Filippo di Matteo Torelli, figlio di uno dei miniatori attivi all'interno della Scuola degli Angeli, che, attraverso animali dal piumaggio variopinto, farfalle, fiori e testine caricaturali, regala un aspetto favolistico ai fregi che deriva dalla tradizione dei bestiari medievali del Duecento (Garzelli 1985)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900646174-0
- NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 526
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2009
- ISCRIZIONI piatto anteriore, verso, cartellino cartaceo - R[egio] MUSEO DI S. MARCO/ Inventario 1918/ n. 526 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0