miniatura, insieme di Strozzi Zanobi di Benedetto, Torelli Filippo (sec. XV)

miniatura, 1446 - 1447

Il codice è formato da cc. I + 167 suddivise in 18 fascicoli numerati: 16 quinterni, 1 bifolio (XVIII), 1 folio (XIV). Sono presenti due numerazioni che procedono parallelamente, entrambe in numeri arabi a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno e nell'angolo superiore dello stesso; scrittura Testualis su 1 colonna con 5 tetragrammi rossi e 5 righe di testo; contiene i testi delle antifone della festa dell'Epifania. L'impianto decorativo è costituito da: 354 iniziali filigranate fesse piccole, 2 iniziali rubricate in rosso con il corpo fesso, 4 iniziali filigranate rifesse grandi, 1 iniziale fogliata grande con storia e fregio su tre margini. Legatura originale con piatti in legno ricoperti di cuoio marrone decorato con losanghe a incisione, sul piatto anteriore: quattro rosoni metallici agli angoli con decorazioni a traforo, con motivi vegetali e zoomorfi, al centro dei quali è una borchia circolare (una mancante), un rosone più grande al centro privo della borchia centrale affiancato da due rosoni piccoli;le bindelle sono andate tutte perdute. Il piatto posteriore conserva quattro rosoni agli angoli con motivi geometrici e vegetali a sbalzo e uno centrale con stemma mediceo smaltato;i rosoni sono fermati da borchie presenti anche al centro dei margini, due chiodi

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ miniatura
    gesso/ doratura
    pergamena/ inchiostro
  • MISURE Altezza: 596 mm
    Larghezza: 420 mm
  • ATTRIBUZIONI Strozzi Zanobi Di Benedetto (1412/ 1468)
    Torelli Filippo (1409/ 1468)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
  • INDIRIZZO P.zza S. Marco, 3, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice è identificabile con l'Antifonario contenente i testi delle feste dell'Epifania, le cui iniziali sono state affidate a Zanobi Strozzi per le figure e Filippo di Matteo Torelli per la parte ornamentale, come ricordato nel passo della Cronaca del convento che documenta i codici (Firenze, Biblioteca medicea Laurenziana, Libro di Ricordanze, Fondo di San Marco, n. 902, Ricordanze A) pubblicato per la prima volta da Mirella Levi D'Ancona (1962, pp. 265-266). Zanobi Strozzi ricevette la commissione per la realizzazione dell'intero ciclo corale per il convento di San Marco tramite l'Angelico, che ne stimò anche il pagamento. Ciò avvenne a conclusione del generale rinnovamento voluto da Cosimo de' Medici e portato avanti, fin dal 1438, da Michelozzo, per quanto riguarda l'architettura, e dall'Angelico per la parte pittorica: lo stemma mediceo, infatti, oltre ad essere presente in molte parti del convento, campeggia nella maggior parte delle legature e in alcune miniature. Questo gruppo di codici si presenta, quindi, particolarmente omogeneo nella scelta delle misure, nelle impostazioni delle decorazioni a piena pagina ornate dai fregi del Torelli, nelle scelte cromatiche e nell'illustrazione delle feste principali, con iniziali istoriate e figurate, tutte riconducibili ai santi legati all'Ordine domenicano. Uno dei primi studiosi che si cimentarono nell'identificazione dei codici fu Paolo D'Ancona (1914, v. I pp. 53-56; v. II pp. 346-356), preceduto soltanto dal Marchese (1869, V. I, pp. 232-252) e dal Rondoni (1876, pp. 34-39) che attribuirono l'intero ciclo a Fra Benedetto dal Mugello, fratello dell'Angelico, fraintendendo, però, i documenti che lo videro coinvolto soltanto come scriba tra il 1445 e il 1448, anno di interruzione a causa della morte per la peste; i testi furono così conclusi nel 1451-1452 da Frate Giovanni da Santa Croce e Frate Gianni di Guido Barbiere, anch'egli di Santa Croce. Attraverso una rilettura dei numerosi documenti (D'Ancona 1908, pp. 94-95; Collobi Ragghianti 1950, pp. 18, 19, 26) e grazie all'opera della Levi D'Ancona (1962, pp. 105-106) è stato possibile datare e attribuire l'intero corpus delle opere realizzate in collaborazione da Zanobi e Filippo. Grazie ai documenti è possibile connotare cronologicamente ciascun codice realizzato tra il 1446 e il 1454, periodo durante il quale sembrerebbe ci sia stato un arresto dei lavori tra il 1448 e il 1450 durante la realizzazione del Graduale 515. I primi codici ad essere stati miniati sono gli Antifonari (Invv. 522, 517, 518, 520, 521), conclusi entro il 1448; i lavori proseguirono con il ciclo dei Graduali (Invv. 515, 524, 528, 526, 527, 516) fino al 1454. Questi sono gli anni in cui si nota un sostanziale miglioramento delle capacità artistiche del miniatore probabilmente perché lavorò molto costantemente anche in pittura, rimanendo sempre in contatto con l'Angelico. Le capacità di Zanobi vanno cercate soprattutto nel sapiente modo di accordare i colori dei paesaggi con quelli delle figure elegantemente vestite, tanto da farne uno dei più delicati miniatori fiorentini della seconda metà del XV secolo. La parte decorativa dei fregi si deve a Filippo di Matteo Torelli, figlio di uno dei miniatori attivi all'interno della Scuola degli Angeli, che, attraverso animali dal piumaggio variopinto, farfalle, fiori e testine caricaturali, regala un aspetto favolistico ai fregi che deriva dalla tradizione dei bestiari medievali del Duecento (Garzelli 1985)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900646168-0
  • NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 518
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI piatto anteriore, verso, cartellino cartaceo - R[egio]. MUSEO DI SAN MARCO/ Inventario 1918/ n. 518 - corsivo -
  • STEMMI legatura, piatto posteriore, rosone centrale - familiare (?) - Stemma - Medici? - D'oro alle otto palle di rosso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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