Sant'Egidio

miniatura, 1421 - 1421

Iniziale fogliata grande con figure e caudata G (Gaudeamus omnes), rubr. Ad honorem dei et sancti Egidii sequent[ia]. Introitus. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie arancioni, porpora e biffo che vanno a formare il fregio che si estende sui quattro margini della carta con una composizione fitomorfa a forma di stella, cinque uccelli fantastici e una cerva, che si narra nutrisse del suo latte sant'Egidio durante l'eremitaggio. Il campo è in foglia d'oro decorato con cornici geometriche con motivi caleidoscopici alternate a quadrati angolari con dentro quattro fiori stilizzati. Sul fondo è la figura di sant'Egidio seduto su un trono dorato, con bracci a forma di teste leonine, posto sopra tre gradini coperti da una stoffa rossa con fiorellini bianchi e coperto da un elegante baldacchino di stoffa azzurra e rossa all'interno decorata con fiorellini bianchi realizzati con un punzone. Il santo, con capelli e barba bianchi e una mano benedicente, tiene nell'altra il pastorale dorato, indossa la mitria, la tunica bianca, guanti bianchi e il mantello verde con bordure dorate. Intorno al santo sono disposti tre angeli per per lato che tengono in mano turiboli e ciotole dorati

  • OGGETTO miniatura
  • MISURE Altezza: 295 mm
    Larghezza: 305 mm
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Di Fruosino (1366 Ca./ 1441)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
  • INDIRIZZO P.zza S. Marco 3, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice contiene le antifone per la festa di sant'Egidio e fu realizzato per la chiesa dedicata al santo facente parte del complesso dell'Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze; la chiesa fu consacrata dal papa Martino V nel 1420 e l'episodio è ricordato nella miniatura a c. 61v. Il codice fu realizzato appena un anno dopo l'evento e la data è fornita dal colophon a c. 70r che indica anche i nomi dello scriba frate Guglielmo e del pittore Bartolomeo, quest'ultimo identificato da Colnaghi con Bartolomeo di Fruosino, attribuzione confermata dalla Levi D'Ancona (1961) e più recentemente dalla Scudieri (in Miniatura 2003, pp. 73-74). Lo stile dell'illustrazione appare, quindi, piuttosto omogeneo ed "esprime le spinte contrastanti che animavano gli anni Venti del Quattrocento, momento di trapasso culturale dal Tardogotico al Rinascimento" (Scudieri, in Miniatura 2003, p. 73). Le poche differenze stilistiche tra le miniature sarebbero così da riferirsi a precise scelte del miniatore che ha volute infondere un tono più aulico e magnificente per esempio alle immagini di sant'Egidio in veste ufficiale (cc. 29r, 61v). Le tipologie dei panneggi svolazzanti, la forzatura fisionomica di alcuni volti e i cangiantismi cromatici sarebbero caratteristiche ancora legate ad una cultura tardogotica mentre la classicheggiante monumentalità di alcune immagini 'trionfali' del santo (cc. 11v, 35v) tradiscono la curiosità verso gli studi umanistici, così come la presenza di iscrizioni "di imitazione lapidaria" sotto le figure o intorno alla scena (Ciardi Dupré dal Poggetto, in Lorenzo Ghiberti 1978, pp. 159-160)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900645715-2.4
  • NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 557
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • ISCRIZIONI fondo della lettera - S(AN)C(TU)S EGIDIUS ABBAS NATIONE GREC(US) - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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