bordo - manifattura toscana (Luicciano-Quarrata) (inizio sec. XX)

bordo, ca 1900 - ca 1910

Su un fondo a rete di filet a maglie semplici e quadrangolari, legate da nodi, è ricamato un disegno a punto rammendo. Il decoro è costituito da una ampia greca creata da un tronco regolare intorno cui si intreccia un ramo di forma geometrica, da cui sbocciano elementi floreali, rivolti a destra e a sinistra. Lo spazio delimitato dalla greca è occupato da un trionfo vegetale, ad asse centrale, con due pavoni stilizzati posti in alto su un ramo. Questo motivo è ripetuto regolarmente, ma in senso rovesciato, cosi che in alcune aree gli animali, posti nella stessa posizioni, hanno la testa in giù. Il disegno è delimitato in alto e in basso da un bordo con motivo di un fiore stilizzato, disposto orizzontalmente e rivolto verso sinistra, creato sulla stessa rete e separato da più mandate di fili. L'esemplare presenta effetti chiaroscurati ottenuti con il punto rammendo lavorato in modo più o meno rado

  • OGGETTO bordo
  • MATERIA E TECNICA filo/ lavorazione a filet/ ricamo in cotone/ ricamo in lino
    filo di cotone/ lavorazione a fuselli
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Toscana (luicciano-quarrata)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Davanzati
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Davanzati già Davizzi
  • INDIRIZZO Via Porta rossa, 13, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il filet è ispirato ai motivi cinquecenteschi secondo la moda del XIX secolo e inizi del XX, ripresi attraverso disegni di grande respiro, probabilmente dati da eseguire ai laboratori di Quarrata, in provincia di Pistoia, dalla Ditta Navone che con le sue ordinazioni sosteneva la produzione del piccolo centro. Quarrata era una delle tante realtà toscane, ma anche italiane, che tra la fine dell''800 e i primi anni del900 aveva riattivato le lavorazioni, con il duplice scopo di valorizzare l'artigianato italiano, ancora attivo ma poco considerato, e il recupero sociale filantropico. La riapertura delle lavorazioni dell'antico filet si doveva alla Contessa Gabriella Spalletti, che a Lucciano, in provincia di Quarrata, aveva fondato, agli inizi del secolo, La Scuola di Modano dove si utilizzava un bel repertorio di disegni neo rinascimentali. Negli anni '20 del 900 il laboratorio è attivo grazie alle ordinazioni della Ditta Francesco Navone, che, come documenta il materiale in collezione e le testimonianze fotografiche faceva un largo uso del filet in tutte le sue possibili interpretazioni. L'esemplare presenta il cartellino Navone 137 e appare affine per materiali e tecnica agli esemplari in collezione Inv. Stoffe 3328-3330-3343. (S. Fortunato, La Ditta di merletti e ricami Francesco Navone, Firenze 2006, pp. 34-39)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900644330
  • NUMERO D'INVENTARIO Stoffe 3326
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo museale fiorentino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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