calice - bottega fiorentina (sec. XIX)
Calice impostato su piede circolare rialzato da gradino e reso obliquo da cornici modanate digradanti; nodo principale a vaso e nodi di raccordo modanati; coppa slabbrata con sottocoppa a calotta orlata da cornice modanata. Il piede è profilato da cornici a scanalature parallele, baccellate o godronate. Le godronature sono ricorrenti anche all'attacco del piede con il fusto, sul nodo di raccordo e sul collarino. La superficie del piede è decorata da motivi a fusione e applicati, rilevati e costituiti da mazzi di spighe di grano e pampini con grappoli d'uva disposti a festone sostenuti ugualmente da testine di cherubino applicate sul collo del piede. Il nodo ed il sottocoppa sono delimitati da cornici perlinate ed impreziositi da cherubini recanti festoni vegetali. La parte inferiore del sottocoppa è sottolineata da baccellature. Il calice è provvisto di patena e di custodia
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ fusione/ cesellatura/ bulinatura/ saldatura/ godronatura/ doratura
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice fu eseguito da una bottega "all'insegna della freccia" identificata dal relativo punzone, ma purtroppo attualmente ancora sconosciuta in un'epoca compresa - probabilmente - fra il 1832 ed il 1872. Questo arco di tempo è ricavabile per analogia con la patena del calice, sulla quale compare il marchio di garanzia del titolo legale dell'argento allora in uso a Firenze. Pochi anni dopo la sua realizzazione il calice fu offerto al Capitolo dei Canonici fiorentini da Monsignore Stefano Ceramelli, già proposto della chiesa di San Giovanni Battista a Firenzuola, poi canonico fiorentino nel 1882 e arciprete della Metropolitana nel 1896. Una scritta su un cartellino applicato all'esterno della custodia del calice ne ricorda infatti la donazione. Proprio in occasione di questa fu evidentemente incisa l'iscrizione sul piede del vaso che ne attesta la proprietà del Capitolo. L'analisi stilistica sottolinea come il calice appartenga a una tipologia molto diffusa in ambito fiorentino a partire dagli anni della Restaurazione, sull'esempio di analoghi modelli sperimentati già in ambito romano. Numerosi sono dunque gli esemplari simili conservati nelle chiese cittadine, fra i quali il calice in esame spicca per un notevole equilibrio compositivo, basato su forme eleganti e scandite e per un apparato decorativo improntato esclusivamente sui riferimenti eucaristici del grano e dll'uva, accompagnati da cherubini con festoni vegetali
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900626152
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ISCRIZIONI gradino del piede - DEL REV(ERENDISSI)MO CAPITOLO FIORENTINO - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0