Ritratto di Vincenzo Salvagnoli

stampa smarginata, post 1850 - ante 1899

Ritratti: Vincenzo Salvagnoli

  • OGGETTO stampa smarginata
  • MATERIA E TECNICA carta/ xilografia
  • ATTRIBUZIONI Salvioni Giuseppe (attribuito): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta iconografica
  • LOCALIZZAZIONE Villa Maria
  • INDIRIZZO Via Calzabigi 54, Livorno (LI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto è inserito all'interno di una raccolta di circa 1000 piccole stampe dedicate per la maggior parte a personaggi famosi del periodo risorgimentale, ordinate alfabeticamente e suddivise in cinque filze. La stampa ritrae Vincenzo Salvagnoli (Corniola 1802 - Pisa 1861) Apparteneva ad una delle famiglie più illustri di Empoli. Dopo la laurea in giurisprudenza sitrasferì a Firenze, ove fece pratica legale per quattro anni nello studiodell'avvocato Landi, entrando in contatto con l'élite fiorentina, e con il gruppo dei liberali toscani che, pur in modo ancora tutt'altro che lineare, cominciava ad interessarsi ai temi del risorgimento nazionale. Nel 1847 pubblicò il discorso Sullo stato politico della Toscana, in cui esortavail granduca a stringersi in federazione con il regno di Sardegna e lo Stato Pontificio.La concessione dello Statuto da parte del granduca nel 1848 e la decisione di Cosimo Ridolfi di entrare a far parte del primo governo costituzionale toscano, alienò a quest'ultimo le simpatie del Salvagnoli, che con Bettino Ricasoli e Raffaello Lambruschini, giudicava insufficientile riforme concesse. Gli stessi dettero vita ad un gruppo a parte che si riuniva intorno al giornale La Patria. L'istituzione, nel 1848, della Consulta nazionale vide il Salvagnoli entrare a farne parte come deputato della circoscrizione di Empoli. Durante la breve esperienza di governo repubblicano del 1849, capeggiato dai triunviri Mazzoni, Guerrazzi e Montanelli, il Salvagnoli si trovò in una posizione difficile. Quando vide che lo Statuto veniva abrogato si spostò su posizioni più decise, sposando in pieno la tesi dell'unità d'Italia sotto l'egida dei Savoia e con l'aiuto della Francia, stabilì contatti con Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti e con Camillo Cavour. Nel 1858 tornò in Francia, dove incontrò lo stesso Napoleone III, a cui lasciò una memoria scritta delle sue idee sul futuro assetto dell'Italia. Dopo la seconda guerra d'Indipendenza e la formazione in Toscana di un governo provvisorio, sotto il protettorato dei Savoia, Il Salvagnoli entrò nel governo, che era presieduto dal suo amico Bettino Ricasoli, con ilruolo di ministro degli affari ecclesiastici. Fu nominato senatore. . L'autore di questo ritratto, Giuseppe Salvioni, fu allievo del Brevierea Parigi. Lavorò nella capitale francese e a Ginevra, quindi si stabilì aTorino dove diresse per 25 anni la scuola silografica dell'Albertina. Fu tra i protagonisti della riscoperta della tecnica xilografica italiana della metà dell'Ottocento, illustratore di periodici e autore di trattati d'arte come "Cenni storici della silografia in Italia" del 1868 e "Dell'arte di incidere in legno e del modo di farla prosperare in Italia."
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900592443
  • NUMERO D'INVENTARIO BLL 550
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI in basso al centro - VINCENZO SALVAGNOLI - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Salvioni Giuseppe (attribuito)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1850 - ante 1899

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'