Ritratto di Stefano Romeo

stampa smarginata, post 1850 - ante 1899

Ritratti: Stefano Romeo

  • OGGETTO stampa smarginata
  • MATERIA E TECNICA carta/ xilografia
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta iconografica
  • LOCALIZZAZIONE Villa Maria
  • INDIRIZZO Via Calzabigi 54, Livorno (LI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto è inserito all'interno di una raccolta di circa 1000 piccole stampe dedicate per la maggior parte a personaggi famosi del periodo risorgimentale, ordinate alfabeticamente e suddivise in quattro filze. La stampa ritrae il patriota e deputato Stefano Romeo ( 1819/1869), alto esponente della Massoneria come Garibaldi e altri illustri patrioti, cugino di Domenico Romeo e Giannandrea Romeo, una delle importanti personalità di Santo Stefano di Aspromonte. Nel 1841, si laureò in medicina a Messina. Nel 1844 fu coinvolto nel processo ai fratelli Bandiera. Nel 1847 partecipò attivamente ai moti di Reggio Calabria del 2 settembre. Fu quindi trasferito un mese dopo a Napoli, insieme a Giannandrea Romeo ed altri patrioti arrestati. Ma il moto del 2 settembre 1847, pur uscendo sconfitto, diede il via ad un processo rivoluzionario lento ma inesorabile: produsse reazioni positive in tutta Europa e, sotto la spinta di altre sommosse, nel gennaio del 1848 il re Ferdinando II dovette liberare i prigionieri concedendo l'amnistia, la Costituzione e libere elezioni politiche. Nelle elezioni Stefano Romeo uscì come più giovane tra gli eletti e fu nominato Segretario della Camera dei Deputati. Successivamente, dietro la spinta dei monarchi europei, il re revocò la Costituzione e il 15 maggio sciolse la Camera con l'intervento delle armi. Ciò determinò, per diversi giorni, la feroce rivolta del popolo napoletano, e come conseguenza dei fatti tragici che ne scaturirono, Stefano Romeo, Giannandrea Romeo e gli altri maggiori esponenti del patriottismo napoletano, furono processati e condannati a morte per "cospirazione contro la sicurezza dello Stato e attentato alla guerra civile". Dopo aver tentato senza successo la costituzione di un governo provvisorio in Calabria, nel 1849 andò a Roma a battersi in difesa della Repubblica Romana proclamata con a capo Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini. Alla caduta della Repubblica Romana (in difesa della quale, tra gli altri, perse la vita Goffredo Mameli), si recò in Toscana dove, col grado di capitano del Genio, combattè contro gli Austriaci che volevano imporre con la forza il ritorno del Granduca Leopoldo. Nel 1850 dovette rifugiarsi a Malta e quindi andò in esilio in Turchia, da dove però si tenne sempre in contatto con altri esuli sparsi per l'Italia e l'Europa. Continuò qui ad esercitare con successo la professione di medico, nonchè quella del commercio all'ingrosso di cereali, con notevolissimi guadagni, che in gran parte destinò al sostegno dei patrioti in difficoltà e all'acquisto delle armi necessarie all'impresa dei Mille di Garibald . L'autore della silografia appare prossimo a Giuseppe Salvioni, che firma la maggior parte dei ritratti di uomini politici del periodo post risorgimentale appartenenti con probabilità alla medesima serie di questo esemplare (cfr le schede precedenti)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900592435
  • NUMERO D'INVENTARIO BLL 540
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in basso al centro - STEFANO ROMEO - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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