allegoria dell'astronomia in veste di Urania. allegoria dell'astronomia
La tela raffigura Urania, musa dell'Astronomia, una delle sette arti liberali. La giovane è raffigurata quasi frontalmente, con un 'impostazione decisamente scorciata dal basso per sottolineare il suo sguardo rivolto verso l'alto nell'intento di istituire un collegamento tra il cielo e il globo celeste, su cui con un compasso sta misurando la distanza delle varie costellazioni; globo, compasso, sfera armillare -i cui cerchi metallici rappresentano quelli dei cieli - poggiati sul tavolo al suo fianco, ad eccezione del compasso che ha in mano, sono tutti suoi attributi tradizionali. L'abbigliamento, di tipo classicheggiante, è reso prezioso dalla presenza di gioielli raffinati. Dall'estremità inferiore destra della tela, la luce trascorre con andamento ascensionale per tutto il dipinto, accendendo di barbagli dorati le parti in ottone degli strumenti e rendendo ancor più morbidamente tornite le forme di Urania, dall'epidermide lievemente arrossata come quella del volto
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Ricchi Pietro (1605-1606/ 1675)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela non sembra rintracciabile tra le molte opere del Ricchi menzionate per via documentaria. Non è escluso che fino al suo apparire sul mercato antiquario l'Allegoria sia rimasta celata in collezione privata, probabilmente priva dell'indicazione dell'autore, cosa che le ha impedito di comparire nelle monografie recentemente dedicate al pittore, assai esaurienti anche nella ricostruzione del catalogo delle opere. Il dipinto è da assegnarsi alla fase veneziana, città in cui arriva nel 1653 circa e dove, per la presenza di un collezionismo erudito e pressante nelle richieste, il Ricchi ha modo di esprimere al meglio la sua inclinazione alla realizzazione di quadri da cavalletto, certo coltivata e alimentata in ciascuna delle tappe del suo lungo peregrinare e che, partita dagli esiti postcaravaggeschi romani della fine degli anni Venti, trova conclusione e nuovi stimoli da quanto lasciato nella città lagunare da Nicolas Regnier, da Michele Desubleo, da Pietro della Vecchia e da Sebastiano Mazzoni. I temi che sceglie di trattare, o che gli sono suggeriti dai committenti, spaziano dalla storia sacra a quella classica, dalla mitologia alla letteratura cinquecentesca, alla raffigurazioni allegoriche, il cui successo è proporzionale a quello incontrato in campo letterario dalla Iconologia di Cesare Ripa. L'opera, contrassegnata da una suggestiva nobilitazione formale e da una grande accuratezza d'esecuzione, si conquista a pieno merito, un posto tra la migliore produzione di dipinti da cavalletto del Ricchi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900556105
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0