verdura con uccelli ed edifici. scena palustre

arazzo 1700-1799

Le bordure, inserite tra due cornicette color ocra, presentano un sottile tralcio avvolto da un nastro annodato in numerosi fiocchi avorio ed azzurri, disposti in modo ortogonale rispetto al tronco e larghi quanto la bordura stessa. Tutto intorno, una gran quantità di foglie e fiori, realizzati molto naturalisticamente, di specie diverse, margherite, peonie, orchidee, narcisi, garofani bianchi, azzurri e avorio. Nei quattro angoli, tre grandi foglie d'acanto color ocra, tenute insieme dal nastro con un fiocco. La scena figurata è ulteriormente inquadrata da una sottile cornice di colore bruno. L'arazzo rappresenta un paesaggio fronzuto e ombroso in cui grossi alberi circondano un laghetto o un corso d'acqua. A sinistra, un pavone, dal corpo e la coda ocra con ombreggiature brune e blu e la testa bluverde, è appollaiato su un tronco con la cresta alta, il capo girato verso destra e la mota chiusa lungo il tronco. A destra, un pappagallo con le ali blu e avorio aperte Continua in OSS

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA filo di lino
    lana/ arazzo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Oudenarde
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I colori, sebbene circoscritti ad una ristretta gamma di diverse gradazioni di ocra, bruni, verdi e blu, sono piuttosto brillanti ed accesi. L'arazzo è ripiegato, in alto e in basso, lasciando all'interno le cimose delle bordure superiore ed inferiore. Sul dietro, il panno è foderato in tela di lino color grezzo lungo il perimetro e, sul resto della superficie, a bande verticali. L'arazzo appartiene a quella tipologia di panni, definiti comunemente 'verdure', nei quali il soggetto principale della rappresentazione è appunto la vegetazione stessa. Dai quattrocenteschi 'millefiori', vaste superfici tessute, disseminate interamente di piccoli fiori e foglie ed assolutamente prive di profondità, che fanno da sfondo a rappresentazioni allegoriche o araldiche, la 'verdura' si evolve soprattutto come genere di produzione di massa, destinato per lo più ad un pubblico borghese. Il gusto rinascimentale per il monumentale ed il plastico porta alla creazione delle famose 'verdure a grandi foglie', prodotte fino all'inizio del secolo XVII, soprattutto in centri secondari come Oudenarde, Grammont, Enghien, geograficamente vicini tra loro. Questi arazzi, hanno una funzione prettamente decorativa e vengono usati spesso per creare, appesi alle pareti delle abitazioni, illusionistici e piacevoli 'giardini d'inverno'; i soggetti sono molto meno impegnativi rispetto alle grandi serie storiche o bibliche tanto che spesso, magari se troppo grandi, i panni vengono lasciati in parte arrotolati, o addirittura nascosti dietro mobili o specchi. Sulla fine del Seicento, quando l'influenza del gusto francese, con la produzione delle manifatture dei Gobelins, si fa sempre più forte, aumentano le rappresentazioni di cacce e scenette di genere, con colori più vivaci e delicati. Nell'arazzo lucchese, la composizione è quasi nettamente divisa in due parti distinte, il boschetto popolato di uccelli, in primo piano, sulle rive di un torrente ed il paesaggio in secondo piano dove, in lontananza, si erge l'elegante villa con giardini, sullo sfondo di un villaggio e montagne. Protagonista della scena è il boschetto stesso in cui gli alberi, posti su piani diversi in profondità, frantumano lo spazio annullando la struttura tradizionale nella quale, normalmente, due alberi fanno da cornice, ai lati della rappresentazione al centro. Le bordure, sono decorate da un vivace disegno a più tipi di fiori e grandi ma sottili e graziosi fiocchi colorati, su sfondo marrone bruciato. Questo tipo di composizione rispecchia chiaramente un gusto francese già settecentesco, cosi come la descrizione della villa in secondo piano, con i giardini e le siepi ed i fiocchi formati dal nastro sottile, nelle bordure. Gli uccelli del boschetto, tuttavia, sono rappresentati in maniera piuttosto sintetica e le foglie degli alberi ed il paesaggio non presentano quel naturalismo e ricchezza di dettagli del pieno Settecento. Le bordure, a tralci di fiori colorati e piuttosto larghe, non sono ancora le sottili, finte cornici in legno dorato, anche se il motivo delle tre foglie di acanto color ocra, poste nei quattro angoli, suggerisce già questo tipo di trasformazione. Tre 'verdure', conservate nei Musées Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles e datate al secolo XVIII, presentano un tipo di composizione con caratteristiche simili anche al panno lucchese. Accanto ad alcune serie figurate di media qualità, nella città di Oudenarde, in competizione soprattutto con i centri di Grammont e di Aubusson, viene prodotto, quasi a livello industriale, un grandissimo numero di verdure e paesaggi che presentano, come elemento distintivo rispetto alla produzione degli altri centri manifatturieri, l'uso di una ristretta gamma di tonalità di verde, blu e marrone ocra. A partire dalla fine del 1600, inoltre, l'uso del marrone nello sfondo delle bordure floreali è caratteristico delle manifatture di questa città. Ancora una costante della produzione arazziera di Oudenarde è individuata nella particolare ricchezza di vegetazione, di tradizione fiamminga, anche se poco curata nella realizzazzione tecnica dei dettagli. L'arazzo lucchese, che presenta molte delle caratteristiche comuni alle verdure tessute a Oudenarde, potrebbe essere, in conclusione, un esempio realizzato probabilmente durante i primissimi anni del Settecento quando, sulle composizioni di tradizione ancora seicentesca, inizia a farsi sentire il gusto francese dei Gobelins
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900555878
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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