dipinto, complesso decorativo - ambito lucchese (inizio sec. XII)

dipinto, 1100 - 1110

la decorazione è delimitata in alto da una banda a tralcio vegetale, con girali oblunghi che includono foglie a lobi frastagliati, palmette e più piccole foglie a cuore negli spazi di risulta; la cornice della banda è arricchita da perlinature. La partitura centrale è dipinta a imitare una finta arazzeria: una sorta di stola verticale separa il settore destro, a orbicoli che includono fiori a quattro petali, da quello sinistro, dipinto a esagoni. Sullo spigolo del pilastro destro, in angolo, è visibile un volto maschile coronato. Lungo le pareti della chiesa, nella parte più bassa, restano alcuni tratti di pitture a velario, ossia a drappi di stoffe ricadenti. La gamma cromatica è brillante, giocata sul rosa, sul rosso, sul giallo, sull'azzurro, e rialzata da tratti dipinti di bianco. Il disegno è netto, le forme sono delimitate da linee scure, le campiture di colore ben definite, tutti caratteri che ben si addicono a pitture di tipo decorativo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LOCALIZZAZIONE Capannori (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi, rinvenuti nel corso dei restauri del 1967 che interessarono tutto l'edificio, costituiscono un prezioso esempio di pittura murale a carattere ornamentale in ambiente sacro. L'interesse precipuo risiede nella esuberante ricchezza dei partiti decorativi, nonché nel fatto di costituirsi come uno dei prototipi di una tipologia che grande voga avrà a Lucca nel corso del Duecento e del Trecento. La decorazione a maglie includenti elementi vegetali, associata a quella a più schematici velari, è tipologia di arredo pittorico che si ispira ed anzi tende ad imitare, la ricchezza delle stoffe medievali con cui venivano adornate le pareti delle chiese in occasione di particolari ricorrenze. Elementi di confronto per il complesso pittorico di Cantignano sono stati individuati con tipologie decorative e vegetali impiegate nei codici miniati lucchesi degli inizi del XII secolo (ad es. l'Evangeliario ms. 48 della Capitolare), nonché nella coeva scultura (architravi della chiesa di Santa Margherita a Tassignano e della basilica di San Frediano). Grandissima è la diffusione di questi motivi in contesti ecclesiastici, soprattutto tra XIII e XIV secoli. In linea generale, i velari sono tipologia decorativa di immediato riscontro, ad esempio nella cripta del duomo di Aquileia (databile al XII secolo), o nel San Giusto di Trieste (primi XIII secolo). A livello locale, si segnala la presenza di velari già in fase altomedievale nella stessa Lucca (cripta di San Giovanni e Reparata), mentre a Pisa si ricordano la notevole decorazione pittorica recentemente rinvenuta nell'abside della cattedrale, a velari di vaio, ovvero i frammenti nella cappella di Sant'Agata, lacerti di datazione incerta (XIII o XIV secolo). Il motivo delle maglie intrecciate fu ispirato certo alle stoffe, ma anche ai litostrati tardoromani: si noti il frammento reimpiegato proprio nella ghiera d'arco della presente chiesa di Cantignano; per l'epoca medievale, sempre a Lucca, si ricordi il pavimento di San Frediano. Una diffusione amplissima questi motivi hanno dunque, in area locale, tra Duecento e Trecento. Il tipo di fregio vegetale è assai prossimo a quello che contorna l'affresco della lunetta con la Madonna col Bambino tra i santi Zita e Riccardo, staccata dal portale centrale della basilica di San Frediano e conservata all'interno della chiesa, databile con certezza a dopo il 1278. Particolarmente stringente è anche il confronto tra le maglie di Cantignano e quelle del frammento dipinto con finta arazzeria, già nella parte basamentale della controfacciata della stessa basilica urbana e oggi staccato, sormontato dall'affresco trecentesco con San Pietro in trono. In ambito limitrofo è opportuno ricordare i frammenti pisani in San Paolo all'Orto (XIII secolo), o ciò che resta della più estesa decorazione della chiesa e della cripta di San Michele in Borgo. Notevole, infine, il riferimento a simili decorazioni pittoriche duecentesche attestate in ambienti civili: in particolare si segnalano, sempre a Pisa, i brani di pittura murale rinvenuti nel Palazzo Lanfranchi o nel Palazzo Da Scorno, analogamente costruiti su griglie geometriche in bianco, nero e rosso. La decorazione di Cantignano, databile ai primi decenni del XII secolo, allora, si pone come uno dei prototipi di questa particolare tipologia di decorazione pittorica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525429
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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