MADONNA CON BAMBINO E SANTI

trittico,

Trittico privo del registro superiore, con carpenteria originale, fatta eccezione per le colonnine divisorie fra pannello centrale e laterali

  • OGGETTO trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Battista Di Gerio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Camaiore (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo a darci notizia del trittico della pieve di Camaiore fu il Cordero da San Quintino, mentre il Bacci, quasi a distanza di un secolo (1913), ne pubblicò la foto. Appena una citazione gli viene riservata dal Van Marle (1927) mentre il Moriondo ne riferisce la data leggendola in maniera errata (come un 1433) e condizionando le successive pubblicazioni locali (Moriondo 1952- Bellato 1979). Il Carli (che nel 1961 vede la tavola nel locale museo diocesano) pur sottolineando i rapporti di quest' opera con la pittura fiorentina non ne valorizza il buon livello qualitativo. Il primo ad apprezzare il dipinto in effetti è stato Federico Zeri (1973) che ha inoltre sottolineato la somiglianza del San Biagio con un San Nicola dipinto in un'anconetta, oggi in una collezione privata, dal cosiddetto Maestro di Borgo alla Collina e ne ha individuato significativi addentellati culturali in area senese e fiorentina. L'opera in esame è stata oggetto di una scheda, redatta dalla scrivente, in occasione della mostra Sumptuosa Tabula Picta, tenutasi a Lucca nel 1998. Come ho già avuto modo di sottolineare in quella sede, nel trittico di Camaiore, Battista di Gerio rivela la sua curiosità per Alvaro Pirez riprendendone un'iconografia consueta nella posa dell'alacre Bambino (Zeri 1973) e la sua stretta consonanza con Gherardo Starnina, il protagonista del gotico internazionale fiorentino, attivo per Lucca all'inizio del XV secolo (Zeri 1973-Bellosi 1974- Bellosi/Chelazzi Dini 1978).Nelle ampie falcate dei panneggi dei santi, negli straschichi dei loro manti, si ravvisa oltrechè una tangenza con il linguaggio di un esponente del Gotico Internazionale del calibro di Lorenzo Monaco, anche un colloquio con le proposte di altri pittori di questa corrente attivi a Lucca negli stessi anni di Battista, come il cosiddetto Maestro di Barga o Priamo della Quercia. In occasione della mostra è stato possibile osservare con attenzione la tavola, verificare che la lettura più plausibile della data (in parte mutila) corrisponde al 1418 ed avanzare alcune nuove ipotesi. Si deve infatti a Luciano Bellosi la proposta di individuare in due piccole tavole oggi in una collezione privata milanese una parte della cimasa (perduta) del dipinto. Le due tavole, rifilate lungo i lati, raffigurano due dottori della chiesa: i Santi Agostino e Girolamo. Vista l'identità di stile di misure e di punzonatura, queste due piccole tavole dovevano costituire le cuspidi di uno stesso polittico. Considerata la paternità di Battista di Gerio e la consonanza col polittico del 1418, è possibile che si trattasse proprio di quest' ultimo. In occasione della mostra si è anche avanzata qualche ipotesi sulla collocazione originaria della tavola. Da un lato infatti non vi è alcuna connessione fra i Santi raffigurati nella tavola e l' intitolazione della chiesa di Camaiore (dedicata ai Santi Giovanni Battista e Stefano) nè col preesistente oratorio (intitolato a San Lorenzo) dall'altro la scritta nel listello inferiore della cornice rivela il nome del committente della tavola, un certo Prior Nutus. Nuto fu priore della chiesa lucchese dei Santi Giovanni e Reparata, per la quale si prodigò sin dal 1405 e presso la quale, nel 1422, istituì un altare dedicato ai Santi Giovanni e Biagio. A mio avviso non è da scartare l'ipotesi che il 1422 fosse soltanto l'anno della consacrazione ufficiale dell'altare, per il quale poteva esser già stata predisposta una tavola dipinta. In occasione della mostra tuttavia sia Teresa Filieri che Ada Labriola, hanno espresso un diverso parere, proponendo di ricollegare all'altare in questione un polittico dipinto da Francesco di Andrea Anguilla nel 1433 ed anch'esso raffigurante i Santi Biagio ed Antonio Abate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525424
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI ai piedi della Vergine - BAPTISTA DE PISIS PINXIT - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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