altare, 1677 - 1677

Due pilastri in doppio ordine di sovrapposizione, vanno a sostenere due coppie di imponenti colonne che sorreggono attraverso capitelli corinzii ,un fastigio spezzato, con edicola. Al di sopra dei due monconi architettonici, rispettivamente due vasi con fiamma. Descrizione mensa: singola lesena sulle due estremità del prospetto mensa ed altra coppia laterale, va a definire e contenere anteriormente uno sfarzoso sportello ligneo, e lateralmente -sui due fianchi- due quadrilobature traforate. La lesena è svasata minimamente e reca testa di angelo in doppia voluta e pendente composito a vari frutti.Nei cartigli dei pilastri inferiori una iscrizione.Altra iscrizione corrente nella zona superiore della mensa.Al di sopra della mensa una urna reliquiario con incrocio di palma. I pilastri inferiori sono lastronati in rosso Francia: quelli superiori in diaspri rossi e neri. Le quattro colonne sono realizzate in diaspri neri

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA marmo lumachella/ intarsio
    pietra dura/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Bergamini Giovanni Francesco (1612/ 1678)
  • LOCALIZZAZIONE Pietrasanta (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Commissionato per poter collocare i reliquiarii donati nel 1671 da Pier Francesco Lamporecchi e da Giuseppe Campana. Con la posa dell'altare si chiuse il finestrone gotico del transetto.Nel 1688, in seguito al dono del corpo di San Costanzo- che si trovava a Sarzana- fu commissionato a Stefano Frugoni e ad Andrea Andreoli di Carrara di rimuovere la mensa, per potervi inserire la cassa.Nella annata 1675/76 si documenta una spesa di lire 132 fiorentine al pisano Giovanni Pichileri, che intaglia '..il battello che va al reliquiario della nuova Cappella': Lo indora il fiorentino Diacinto Berti. Nell'annata 1694/95 il proposto Valentini provvede a far arrivare il telare ed il portello per l'altare di San Costanzo.Nel 1700 viene fatta la traslazione del corpo. Il paliotto della mensa era ricoperto da una tela del Dandini raffigurante il martirio del Santo. L'Opera del Duomo paga al Bergamini scudi 1200, che sono lire novemila. A proposito del Bergamini, Russo segnala che è indicato con chiarezza il nome. L'autore dell'altare è dunque il ben noto architetto Giovanni Francesco e non come ritiene Lattanzi(1991,pp.192-196), sulla scorta di Campori, un Francesco Bergamini, altro membro della dinastia Bergamini altrimenti non attestato come architetto e scultore. Bibliografia: Santini V., 1860, IV,pp. 18-19.Giannini F. Corpus Costantii, munifico dono del card. Giulio Spinola alla città di Pietrasanta, 22 giugno 1688, Pietrasanta, 1967. Russo S., Tra scultura e decorazione, in Arte sacra nella Versilia Medicea,catalogo della mostra, Firenze 1995,pp.59-60, nota 31
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900407549
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1999
    2006
  • ISCRIZIONI Nel frontone, in alto - SVF(F)RAGIVM// - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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