busto ritratto di Cosimo I dè Medici

medaglia,

Medaglia circolare profilata sia sul recto che sul verso da cornice perlinata. Sul recto è raffigurato il ritratto di Cosimo I dè Medici di profilo eseguito a bassorilievo. Il duca indossa la lorica; la clamide è fermata sulla spalla destra da una fibula, forse un cammeo. Lungo il margine vi è l'iscrizione. Sul verso è raffigurata una veduta prospettica del cortile degli Uffizi verso Piazza della Signoria (si riconoscono la Loggia dei Lanzi e Palazzo Vecchio) in primo piano si staglia la figura allegorica dell'Abbondanza. Lungo l'orlo è riportata l'iscrizione

  • OGGETTO medaglia
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
  • ATTRIBUZIONI Poggini Domenico (1520/ 1590)
    Galeotti Pier Paolo (1520 Ca./ 1584)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La medaglia è conservata insieme ad un'altra raffigurante il granduca Ferdinando I dè Medici (cfr. scheda in riferimento): i due oggetti sono accompagnati da una pergamena recante una lunga iscrizione latina che testimonia ai posteri le vicende storiche delle medaglie e il loro arrivo al Capitolo. Qui esse giunsero, infatti, soltanto nell'anno 1844: alcuni secoli prima, l'8 marzo del 1591 (1592 stile comune?), esse erano state sotterrate come segno di buon auspicio - secondo una consuetudine diffusa ab antiquo - nelle fondamenta di un'antica officina farmaceutica posta in via dei Pittori (così si chiamava anticamente un tratto dell'odierna via dè Calzaiuoli). L'officina, "celebratissima sotto l'insegna del giglio", era stata fondata da Stefano Roselli, "speziale di San Francesco in Firenze" come risulta da un documento della Metropolitana relativo ad una sua vertenza con l'Opera del Duomo. In occasione dei lavori di ampliamento dell'antica via dei Pittori - voluti dal granduca Leopoldo II fra il 1842 ed il 1843 - a causa delle demolizioni degli edifici su entrambi i lati della strada, furono rinvenute le medaglie nelle fondamenta dell'antica officina. Il marchese Pietro Rinuccini, gonfaloniere della città di Firenze, dopo averle "recuperate a proprie spese", volle donarle al Capitolo dei Canonici perchè fossero conservate all'interno del suo archivio. Dal punto di vista storico artistico, la medaglia qui esaminata è riconducibile ad un modello creato - come ricorda la data incisa - nel 1561, al fine di commemorare l'inizio della costruzione del palazzo degli Uffizi progettato da Giorgio Vasari. Il recto della medaglia è riconducibile ad un modello eseguito da Domenico Poggini, orafo, incisore e scultore attivo in quegli anni per la corte medicea. Per quanto riguarda l'iconografia di questa medaglia, la posizione laterale della figura e l'abbigliamento "all'eroica" con lorica e mantello trattenuto da un cammeo antico, si dimostrano perfettamente coerenti con il gusto classicheggiante in voga alla corte medicea di quegli anni. L'iscrizione sottolinea la conquista di Siena - ultima città toscana rimasta indipendente - da parte del duca. Relativamente alla veduta prospettica degli Uffizi -raffigurata sul verso della moneta - non è accettabile con sicurezza se essa sia stata eseguita dallo stesso Poggini oppure da Pietro Paolo Galeotti. Il Galeotti era stato, infatti, incaricato di eseguire una serie di medaglie rappresentanti episodi celebrativi della vita del granduca Cosimo I; tuttavia proprio il verso di alcune di tali medaglie è variamente attribuito alla mano del Galeotti stesso o a quella del Poggini. Fra queste monete compariva anche l'immagine del palazzo degli Uffizi completato dalla figura allegorica della Abbondanza-Giustizia: essa era il simbolo della riunione voluta da Cosimo di tutte le tredici magistrature cittadine del nuovo edificio in costruzione. Da notare che il disegno del loggiato degli Uffizi fu evidentemente ripreso dal progetto stesso del Vasari, dal momento che, all'epoca dell'esecuzione delle medaglie, l'alzato dell'edificio non esisteva ancora ed i lavori per la nuova costruzione erano giunti - evidentemente - soltanto alle fondamenta. L'iscrizione allude alla "pubblica comodità", cioè al principio di una giustizia equa e senza distinzioni di condizioni sociali, necessaria per garantire il pubblico bene: il compito della medaglia era quello di celebrare la figura di Cosimo come quella del perfetto principe
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900382222
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI lungo il bordo del recto - COSMUS MED(ICI). FLOREN(TIAE).ET SENAR(UM). DUX II.1561 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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