palmatoria di Guadagni bottega (sec. XIX)

palmatoria,

Palmatoria con impugnatura a profilo concavo-convesso e terminazione sagomata; piatto raccoglicera circolare profilato da modanature; bocciolo a vaso. La superficie dell'arredo, liscia e specchiante, è ravvivata dalla presenza, sull'orlo dell'impugnatura, di due volute ad "S" di lontana ascendenza vegetale, nascenti dall'attacco col piatto. I ricci delle volute sono riempiti da rosette fogliacee a quattro petali e si sviluppano entro clipei lisci. Vicino alla terminazione le rosette si uniscono ad affiancare una grande foglia lanceolata e nervata, eseguita in leggero rilievo; altre foglie simili ma in scala minore, si ripresentano sulla terminazione, dove si chiudono a bocciolo e sostengono una rosetta apicale. Il motivo delle foglie lanceolate, eseguite però con la tecnica dell'incisione, decora anche la parte inferiore del corpo del bocciolo

  • OGGETTO palmatoria
  • MATERIA E TECNICA argento/ stampaggio/ sbalzo/ cesellatura/ incisione
  • ATTRIBUZIONI Guadagni Bottega (notizie Sec. Xix)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La palmatoria corrisponde quasi certamente a quella citata in un documento del 1855 nel quale viene ricordata per essere stata trasferita dal Capitolo dei Canonici alla Metropolitana fiorentina, insieme ad un piattino e a due ampolline. Questo nucleo di arredi era stato donato al Capitolo dal canonico Francesco Guiducci, le cui iniziali campeggiano nello scudo al centro dell'impugnatura. Egli, nominato canonico nel 1817, era prematuramente scomparso nel 1843, data entro la quale la palmatoria era stata certamente eseguita. Grazie alla presenza dei relativi punzoni identificativi, la bugia è attribuibile alla bottega fiorentina Guadagni, attiva fra la fine del Settecento e la prima metà del secolo successivo. Nello specifico, il punzone "GG" - benchè impresso sia sotto la direzione di Gaetano Guadagni, che sotto quella del figlio Giovanni - è noto a partire dal 1818. L'esecuzione della palmatoria sembra dunque circoscrivibile fra tale anno ed il 1843. Ne confermano la datazione la struttura equilibrata ed elegante (impugnatura sagomata, piattello modanato, bocciolo e vaso con tesa di ridotte dimensioni) e l'apparato decorativo, costituito da tipiche foglie neoclassiche: tali elementi sono replicati in maniera pressochè identica nella palmatoria di Santa Verdiana eseguita dalla bottega Scheggi fra il terzo e il quarto decennio del secolo. Il particolare accostamento di rosette con foglie lanceolate o d'acanto trova invece paralleli in altre opere eseguite dai Guadagni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900382212
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sull'impugnatura - C(ANONICO) F(RANCESCO) G(UIDUCCI) - corsivo - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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