viola di Gagliano Giovanni di Nicola (attribuito) (sec. XVIII)

viola, 1765 - 1765

La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale con indentature e venatura parallela alla commettitura, molto stretta al centro e più larga ai bordi, piuttosto disomogenea. Sono presenti due piccoli perni di posizionamento infissi sulla linea della commettitura e tangenti al filetto nello zocchetto superiore e nell'inferiore. Le "effe" sono di media lunghezza, molto distanti fra loro e piuttosto oblique. Il fondo è in tre pezzi di Acero a taglio radiale. Il pezzo di sinistra e quello ad esso attiguo sono simili e presentano nella zona inferiore un lieve marezzatura media discendente dal centro verso i bordi, mentre il pezzo di destra è del tutto privo di marezzatura e mostra un'unica larga specchiatura nella zona superiore. La nocetta è originale ed integra, di forma circolare e piuittosto alta, con base chiusa e lievemente spostata verso destra rispetto alla commettitura. Le sei fasce sono di Acero a taglio sub - radiale verso la commettitura, privo di marezzatura. Il manico è originale, di Acero non marezzato. La testa è solidale con il manico. Il riccio, di piccole dimensioni, è piuttosto asimmetrico, con il perno di destra poco più basso e più lungo di quello di sinistra. La vernice è di colore bruno

  • OGGETTO viola
  • MATERIA E TECNICA legno di abete/ intaglio/ verniciatura
    legno di acero/ intaglio, verniciatura
    legno di ebano/ piallatura, tornitura
    legno di faggio/ intaglio, verniciatura
  • ATTRIBUZIONI Gagliano Giovanni Di Nicola (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento non compare nell'inventario degli strumenti del Conservatorio redatto nel 1867 ed è descritto per la prima volta da Leto Bargagna nel 1911. Deve quindi essere entrato in collezione in quel periodo. L'unica ulteriore menzione che ne è emersa si trova in una perizia di Carlo Bisiach del 16 Dicembre 1925 in cui si evidenzia la presenza di rotture mai riparate che si sono aperte e per il quale il liutaio propone un intervento atto a fare scomparire tali "spacchi" oltre alla sostituzione della montatura, del ponticello e delle corde. Lo stato in cui lo strumento è conservato suggerisce che il lavoro non sia poi stato eseguito. Lo strumento è riconducibile alla scuola napoletana e in particolare alla bottega Gagliano all'epoca in cui vi lavorava anche l'ottimo Giovanni I, filgio di Nicolò. L'attribuzione è suffragata dalla scelta dei materiali, dalla tecnica esecutiva e dal modello di riferimento. La testa, originale ed integra, è concepita nel modo tipico del lavoro di questa bottega tra la fine del Settecento e il primo Ottocento, con ganasce allungate e semplificate nel movimento, la gola molto profonda, perni prominenti e dalle estremità arrotondate, voluta molto spostata in avanti rispetto alla cassetta dei piroli e leggermente ellittica, con una lieve inclinazione dell'asse verso il basso. Lo sviluppo non rispetta un modello geometrico. Tipico della famiglia Gagliano, inoltre, è il fissaggio del manico con unico chiodo centrale. Le "effe" sono tagliate con taglio perpendicolare alla curva della bombatura e le punte, come spesso si trova nei lavori della famiglia Gagliano, sono spioventi. Tipico dei Gagliano, è anche l'uso del Faggio per le controfasce e le filettature. Lo schema che contiene il contorno dello strumento è costituito da un trapezio a base lievemente più larga che nei violini, determinato dal maggior sviluppo della parte inferiore, adatto al timbro del suono della viola e finalizzato all'ottenimento di un maggior volume d'aria in una viola di così piccolo formato. Questo sviluppo, nella tavola superiore ha come immediata conseguenza l'accentuato piazzamento obliquo e distanziato delle "effe" per ampliare la zona centrale vibrante. Lo strumento si trova ancora nelle condizioni originali e per questo risulta di particolare interesse storico. L'impostazione del manico è ancora "barocca" anche se lo strumento è databile ai primi dell'Ottocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348854
  • NUMERO D'INVENTARIO n.17
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sotto la tavola - SL-I-C-I-H[?]+ - capitale - a inchiostro -
  • STEMMI sul ponticello - di liutaio - Marchio - V.D.Z
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1765 - 1765

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'