san Pietro, Virtù Teologali e cherubini

calice,

Calice figurato. Piede a sezionecircolare chiuso inferiormente da una lamina liscia e impostato su doppio gradino modanato. Nel fusto, fra due nodi di raccordo, è un tempietto rotondo con copertura a cupola embricata. Sottocoppa a calotta, leggermente bombata sostenuta da cherubini, con orlo profilato da sottile cornice bombata. Coppa alta e slabbrata. La cornice fra i gradini ospita un motivo di foglie alternate a ventagli. Sul corpo del piede sono sedute tre figure femminili raffiguranti le Virtù teologali. Foglie d'acanto rivestono un raccordo del fusto e la parte inferiore del tempietto entro il quale siede San Pietro. Nuvolette ricoprono il raccordo che sovrasta il tempietto e che fungono da sostegno per i cherubini. La sottocoppa è decorata. Sulla lamina che chiude il fondo del calice, perno mascherato da corolla floreale

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Francioni Ugolino (notizie 1850/ 1882)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arredo, come segnala chiaramente la presenza del marchio con le iniziali U.F. accompagnato dalla stella ad otto punte, è riconducibile alla produzione dell'argentiere fiorentino Ugolino Francioni, la cui attività è documentata a partire dal 1850 fino al 1882. Il marchio della Zecca fiorentina, però, data l'oggetto non oltre al 1872, anno in cui cessò di essere in uso il leone sedente su lettera F. La tipologia del calice figurato a tempietto, di matrice tipicamente neoclassica e legata a Luigi Valadier, ebbe fortuna in Italia fino dagli anni della Restaurazione, ma fu adottata con una certa frequenza anche in epoche più tarde (cfr. il calice romano del museo della Basilica dell'Impruneta e quello anonimo, ma quasi identico a questo, conservato in San Francesco a Prato e datato 1841). Il calice è riposto insieme alla patena (15.5 diametro) in argento dorato che lo accompagna nella custodia originale in legno foderata internamente in rosso e passamaneria dorata. La tradizione vuole che il vaso sia stato donato dal Pontefice Pio IX durante una delle sue visite alla cattedrale fiorentina. In capitolo è riposto un altro calice in custodia propria - con smalti nel nodo e nel piede - che numerosi documenti attestano come donato da Pio IX ai canonici del duomo nel 1857 in occasione della solenne consacrazione di quattro vescovi della Toscana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347957
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • STEMMI sul tempietto - garanzia - Marchio - Zecca fiorentina - leone sedente su "F" in campo ovale
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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