contrabbasso, post 1715 - ante 1715

Contrabbasso di proporzioni straordinarie, in origine a quattro corde, convertito a cinque corde da Valentino de Zorzi nel 1901. Tavola i sei pezzi di abete a venatura alquanto diseguale. Fondo in sette pezzi di acero leggermente marezzato in orizzontale; piano verticale e piano obliquo sono giuntati lungo tutta la larghezza con incastri a coda di rondine; sul lato interno le commettiture sono rinforzate in tela; il bordo all'estremità inferiore del fondo è scolpito a forma di cartiglio. Tavola e fondo filettati a tre fili. Fasce di acero marezzato. Manico di acero risalente all'intervento di de Zorzi; testa di acero, presumibilmente originale, innestata. Tastiera e cordiera di ebano probabilmente rifatte da de Zorzi. Capotasto superiore e inferiore di ebano. Staffa di filo di ferro. Ponticello marcato V.D.Z. (Valentino de Zorzi). Vernice di colore bruno; lo strumento è stato riverniciato da Arcangelo Bimbi nel 1823. I bordi della tavola sulle curve superiore e inferiore del lato sinistro sono pesantemente consunti; le punte della C di destra sono state riparate. Sul fondo si nota una piccola riparazione a intarsio alla spalla sinistra (forse dovuto all'intervento di Arcangelo Bimbi del 1823) e una riparazione alla punta superiore della C di destra. Continua in AN

  • OGGETTO contrabbasso
  • MATERIA E TECNICA ebano/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Cristofori Bartolomeo (1655/ 1732): costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento non è nominato in alcun documento di epoca medicea. In epoca lorenese è menzionato per la prima volta uno strumento ad arco di Cristofori in un conto del liutaio Giuseppe Carcassi del 1791: "Per avere riacchomodato un violoncello di Bortolo riadatato il manico e reso servibile [L] 12 - - / p[er]avergli rifatto la tastiera e cordiera al medesimo di granatiglia [L] 14 - - / p[er] inchordatura nova e ponticiello [L] 5 - - / p[er] avere rifatto l'archo novo con setole [L] 8 - - / p[er] avere fatto fare una chiave p[er] la cassa del medesimo [L] 1" (Archivio di Stato di Firenze, Imperiale e Real Corte 3872, Conti della Guardaroba, 31-12-1791, n. 71, c. 1v). In mancanza di altre fonti documentarie è difficile sostenere che il "violoncello" possa essere identificato con l'attuale contrabbasso, del quale si hanno notizie sicure soltanto a partire dal 1819: "Un contrabbasso a quattro corde, di Bartolomeo Cristofori" (ASF, IRC 4699, Inventario di Palazzo Pitti, 18-12-1819, c. 100r). Tra il 1823 e il 1829 lo strumento è sottoposto a interventi di manutenzione e riparazione, eseguiti da Arcangelo Bimbi, i più importanti dei quali sono: "Per avere riaccomodato il contrabbasso di Bortolo, p[er] averlo accomodato nelle fasce da piede, messo dei tiranti, rimesso due piccole sverze nel fondo, rimesso quattordici pezzi di acero nel manico, ridato la vernice, e tutto ripulito [L] 21" (ASF, IRC 3979, Conti della Guardaroba, 16-05-1823, n. 102-14, c. 1r-v); "Per aver accomodato il contrabbasso di Bortolo, e rimesso delle sverze, e due punte sul coperchio, e ripulito il mecanismo [L] 16" (ASF, IRC 3995, Giustificazioni della Guardaroba, 20-10-1828, n. 478-12, c. 1r-v). Nel 1829 è descritto a inventario: "Un contrabbasso a quattro corde di Bartolomeo Cristofori primo di Firenze fatto nell'anno 1715 con arco, entro a cassa d'albero tinta verde foderata di frustagno del colore" (ASF, IRC 4707, Inventario di Palazzo Pitti, 30.06.1829, p. 197). Nel 1834 il liutaio Gaetano Piattellini interviene probabilmente proprio su questo strumento (poichè gli altri contrabbassi della collezione avevano subito interventi simili l'anno precedente): "per averlo scoperto, e ritirata sù la curvazione del coperchio che aveva ceduto in conseguenza delle rotture, e risarcite tutte le rotture, e messa una ingrossatura al coperchio, rifatta la catena, spiantata la tastiera, e riattato il ponticello L 33.6.8." (ASF, IRC 4025, Giustificazioni della Guardaroba, novembre 1834, n. 692). L'inventario del 1846 (ASF, IRC 4715, Inventario di Palazzo Pitti, 1846, c. 168r) riporta una descrizione del tutto analoga a quella del 1829. E' simile anche la voce dell'inventario di consegna al R. Istituto Musicale (10-03-1863): "3771 Uno detto [contrabbasso]a quattro corde di Bartolommeo Cristofari di Firenze costruito nel 1715. E' posto con l'arco entro cassa da chiudersi a chiave foderata internamente di frustagno"; lo strumento è stimato del valore di L. 300. Nel 1901 il liutaio Valentino de Zorzi aumenta il numero delle corde da quattro a cinque, sostituendo l'antico manico con un nuovo e più lungo. I documenti rinvenuti non solo non sono in grado di confermare l'attribuzione dello strumento, ma in qualche modo appoggiano congetture che consentono di dubitare della sua autenticità. La comparsa di questo contrabbasso a Firenze è tardiva e risale a un'epoca nella quale il riciclaggio di strumenti antichi sotto falso cartello è già molto praticato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347910
  • NUMERO D'INVENTARIO 41
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2001
  • ISCRIZIONI sul lato interno del fondo - Bartolomeo Cristofori in Firenze .1715. Primo - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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