lampada - a muro, serie di Grazzini - bottega fiorentina (sec. XVIII, sec. XIX)

lampada a muro, 1897 - 1897
Grazzini (notizie Fine Sec. Xix-primo Quarto Sec. Xx)
notizie fine sec. XIX-primo quarto sec. XX

Candeliere costituito da un supporto parietale a placca circolare convessa (formata da cornici digradanti percorse da centinature verticali) dalla quale si snoda un braccio (costituito da volute contrapposte - con superficie nervata e terminazioni bombate - raccordate fra di loro tramite un nodo a rocchetto) che sostiene il fusto centrale della lampada. Questo è caratterizzato da un nodo principale a cipolla, seguito da un elemento cilindrico che sostiene la luce centrale da cui partono i tre bracci laterali. La luce centrale poggia su una base bombata e su un fusto modanato a sezione circolare; il piattello circolare è provvisto di un bocciolo a vaso, circondato dal vetro di protezione. I bracci laterali sono formati da volute acantiformi (interrotte al centro da nodi formati da doppi boccioli bombati e contrapposti) che creano ampi girali saldati al fusto centrale tramite un'alta fascia liscia (simile a quella che unisce il braccio di base alla placca parietale). I bracci culminano in una triplice sequenza di nodi a rocchetto, sui quali si impostano piattelli identici a quello centrale. La ricca ma sobria decorazione si affida ad un motivo di foglie lanceolate e nervate ricorrente sulla cornice centrale del supporto parietale, su una voluta del braccio di base e sulla base dell

  • OGGETTO lampada a muro
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ incisione
    LEGNO
    METALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Grazzini (notizie Fine Sec. Xix-primo Quarto Sec. Xx)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I lumi corrispondono a quelli citati in alcuni documenti capitolari relativi alla Cappella della SS. Concezione: nel 1897 furono infatti "per la prima volta collocati ai pilastri dell'altare i due candelabri d'argento che il comitato della Festa centenaria del maggio deliberò che si facesserio per memoria del detto centenario, coll'avanzo delle offerte in detta circostanza raccolte". La notizia è confermata, del resto, anche dall'iscrizione fatta incidere in quell'occasione su uno dei due arredi. I documenti ci informano ancora che le offerte raccolte "non sono bastate, perchè la spesa dei medesimi fatta dagli argentieri Grazzini di Ponte Vecchio è salita a lire 1850 mentre l'avanzo era di lire 1300". In particolare è da notare che "i bracci d'argento su cui posano i due candelabri esistevano e sono stati all'uopo rifiniti, corretti e rimessi a nuovo". I bracci di supporto sono dunque realizzazioni precedenti riutilizzate per i nuovi candelieri eseguiti nel 1897: uno dei due candelieri reca, infatti, sul piattello d'attacco al muro un'iscrizione in cui si ricorda come gli antichi arredi di cui i bracci facevano parte furono donati da ignoti "benefattori della SS: Concezione" nel 1798. La coppia dei candelieri potrebbe ancora corrisoindere ai "due bracci d'argento in stile barocco con quattro lampade votive, conservati presso l'Altare della Madonna, secondo l'inventario del 1979. Attualmente i due lumi sono collocati sulla parete laterale della cappella dell'Immacolata. In passato, però, quando il paliotto era stato spostato in alto, sopra il Tabernacolo della Vergine (anni Settanta - Ottanta del Novecento) anche i candelieri erano stati posti sulla medesima parete, quella di fondo, accanto al Tabernacolo. La bottega degli argentieri Grazzini - citati dai documenti come autori dei candelieri - aveva la propria sede a Firenze, sul Ponte Vecchio e risulta certamente attiva fra l'ultimo quarto dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo. Numerosi sono del resto anche i loro interventi - sia di restauro che di realizzazioni ex-novo - nell'ambito della Metropolitana e, in particolare modo, proprio per le suppellettili dell'Immacolata. Stilisticamente, l'ornamentazione piuttosto eclettica che caratterizza i candelieri appare coerente con le tendenze revivalistiche della fine dell'Ottocento. La tipologia ricca ma composta si ispira a realizzazioni toscane della fine del Settecento. In particolare, il gioco delle volute contrapposte e dei decori acantiformi replica canoni decorativi settecenteschi; tuttavia, essi appaiono rivisitati secondo moduli ornamentali neoclassici ampiamente sfruttati durante tutto il corso dell'Ottocento (foglie lanceolate e nervate, baccellature, bocciolo a vaso). Da notare che il buono stato di conservazione dei candelieri è dovuto al restauro ed alla completa riargentatura a cui sono stati sottoposti nel 1992, ad opera dell'argentiere fiorentino Romano Mari; in epoca precedente erano già stati predisposti per il funzionamento elettrico, in sostituzione delle originarie candele
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347083
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla cornice del piattello attaccato al muro - BENEFATTORI DELLA S(ANTISSIMA) CONCEZIONE 1798 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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