Ritratto di Gino Parenti. ritratto di Gino Parenti
dipinto,
Bonichi Gino Detto Scipione (1904/ 1933)
1904/ 1933
Ritratti: Gino Parenti
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Bonichi Gino Detto Scipione (1904/ 1933)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Alberto Della Ragione e Collezioni del Novecento
- LOCALIZZAZIONE Palazzina di Belvedere
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1930 Scipione dipinse due ritratti all'amico e vignettista della "Italia Letteraria", Gino Parenti. Uno di essi (1930, olio su tela, cm. 40 x 35) nel 1941 entrò nella collezione veneziana di Carlo Cardazzo, per poi essere acquistato dalla Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. L'altro, ossia l'opera in esame, già nel 1939 era di Alberto Della Ragione. Il cartellino che documenta la mostra di Scipione a Biella del 1963 e quello dattiloscritto e numerato "1", presenti sul retro del quadro, indicano la pittura come un bozzetto e infatti essa risulta affrettata e con lacune di colore sulla tela specie ai bordi e in basso. Più approssimata e meno espressivamente incisiva risulta la tela della Collezione della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata ed è da credere, dunque, che il quadro di Della Ragione sia stato uno studio ultimo per la redazione finale di un ritratto a Gino Parenti poi mai realizzato. Sul retro della tela del dipinto fiorentino compare anche la scritta corsiva a penna "Il padre di Scipione / Bonichi Serafino", che però, non si può intendere come identificazione del ritratto, che nelle altre fonti è sempre indicato come Gino Parenti
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900345815
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1997
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2001
2006
- ISCRIZIONI retro su cartellino con cornice blu - 65 (rosso/barrato) - dattiloscrittura -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0