codice liturgico di Monogrammista P.F.A.B - ambito fiorentino (sec. XV, sec. XVIII)

codice liturgico, 1795 - 1795

Codice membranaceo; carte di guardia cartacee; carta con indice manoscritto a penna; cc. 116 con numerazione in alto a penna, numeri romani; cc. 18-25 numerate anche in basso a sinistra a penne in numeri romani CLXXIII-CLXXX. Fascicolazione: primi quattro fascicoli duerni (parte non originale); fascicoli 5^-9^ quinterni, 10^ternione, fascicoli 11^-14^ quinterni;richiami presenti al 5^, 7^, 8^, 11^ e 12^ fascicolo in basso al centro. Specchio di scrittura: su due colonne solo scrittura, in alcune pagine tetragrammi alternati a scrittura; littera rotunda; inchiostro bruno per scrittura e note; inchiostro rosso per rubriche e tetragramma. Incipit: c. 17 "Deus in adiutorium meum intende". Explicit: c. 99 "eterna"

  • OGGETTO codice liturgico
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ inchiostro
  • ATTRIBUZIONI Monogrammista P.f.a.b (notizie 1795)
  • LOCALIZZAZIONE Fiesole (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice contenente l'innario è stato ampiamente manomesso. Solo una parte è originale e anche questa presenta numerosi palinsesti, non solo di piccola entità, ma di intere pagine. Le cc. 1-16 (primi quattro fascicoli) sono un'aggiunta membranacea più tarda, recano infatti il colophon con la data 1795 e il monogramma dello scrittore, forse un frate: i capilettera in questa parte sono semplici inziali a stampino in inchiostro rosso e blu. A c. 17 comincia la parte antica del codice, mancante dell'incipit, e bruscamente interrotta a c. 99 (settima carta del 13^ fascicolo). Questa parte presenta uno stile unitario, anche se vi si notano numerosi palinsesti e maldestre ridipinture delle lettere miniate. Da c. 100 (ottava del 13^ fascicolo) abbiamo un cambiamento di mano del copista e del filigranatore: in questa parte è contenuta un'aggiunta degli inni per le feste di alcuni santi. Questa parte risulta essere più tarda, forse sei-settecentesca. Vi si trovano iniziali a stampino e in alcuni casi lettere a penna, mitanti le antiche filigranate con decorazioni geometriche e floreali all'acquerello. Le lettere filigranate del nucleo antico sono per la maggior parte di piccole dimensioni, nei colori rosso e blu alternati con semplici filigrane rispettivamente blu e rosse, costituite da piccoli riccioli e perline. In prossimità dei righi di musica sono più grandi, nei soliti colori con corpo fesso e decorazone di tipo geometrico. In alcuni casi al corpo compatto della lettera si aggiungono code a penna. Un particolare gusto calligrafico caratterizza la prima lettera di raccordo tra l'iniziale filigranata e il resto della scrittura, che presenta decorazioni all'acquerello in giallo e un disegno a penna evocante teste grottesche di gusto tardo quattrocentesco, presenti nei motivi a candelabra ghirlandaieschi. Per quanto riguarda le lettere figurate e decorate, non si riscontra unità di mano, anche se in alcuni casi, come la lettera N (c. 17v) e la C (c. 78), le ridipinture sono così eccessive che risulta difficile la leggibilità stilistica. Un miniatore è caratterizzato da una maggiore ricchezza decorativa, e si identifica forse con l'autore della maggior parte del codice L (cc. 17v e 78): nella lettera N alcuni fraticelli pregano lo Spirito Santo, in un paesaggio tipicamente fiorentino con una chiesetta. Nella lettera C a c. 78 è raffigurata l'Annunciazione in una iconografia che ricorda lo stesso soggetto trattato da Alesso Baldovinetti nella tavola degli Uffizi. Entrambe le lettere sono decorate da un vistoso apparato fogliaceo e floreale e da motivi decorativi a forma di gioiello. Più sobria e di livello qualitativamente più alto è l'altra lettera figurata D, nella quale è raffigurato un Santo Papa seduto. La lettera è meglio conservata: la parte figurata può essere stilisticamente associata al santo vescovo di c. 77 del codice B della SS. Annunziata, opera dell'ambito del miniatore Francesco d'Antonio del Chierico. Le stesse affinità si riscontrano anche nelle lettere decorate con motivi fogliacei molto sobri. Anche questo codice, la cui destinazione francescana sembra confermata dalla presenza del nome di Gesù a c. 17 e dalla osservanza di alcune festività dell'ordine, ritengo che possa essere uscito dalla bottega fiorentina di Francesco d'Antonio del Chierico, tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta del Quattrocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900344741-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI su piatto di coperta - T - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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