San Francesco d'Assisi, episodi della vita di San Francesco d'Assisi

dipinto, ca 1250 - ca 1260

Pannello cuspidato con bordo rilevato con funzione di cornice dipinto a motivi fitomorfi; suddiviso in una parte centrale con la figura del santo e otto storiette laterali, quattro per parte; lungo la cornice sono visibili i castoni delle pietre dure o paste vitree oggi cadute; aureola del santo a rilievo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia
  • ATTRIBUZIONI Maestro Del Crocifisso N. 434 Degli Uffizi (notizie Secondo Quarto Sec. Xiii-terzo Quarto Sec. Xiii)
    Maestro Di S. Maria Primerana (notizie Metà Sec. Xiii)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Memmi Lippo
    Ambito Lucchese Del Sec. Xiii
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico di Pistoia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Anziani
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, 1, Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1614 il dipinto subì un drastico rifacimento e ammodernamento ad opera di Francesco Leoncini, che ridusse la tavola in forma rettangolare con l'aggiunta, ai lati della cuspide, di due inserti raffiguranti un angelo annunciante e la Vergine annunciata, e di decorazioni vegetali che ripartivano e incorniciavano le storie. Le aggiunte del Leoncini sono state in parte rimosse (le aggiunte sopra la cuspide) dal restauro del Fiscali del 1916 e definitivamente negli ultimi restauri. Dal punto di vista iconografico è evidente la derivazione della tavola dalle opere di stesso soggetto ma più antiche di Pescia e di Pisa, e si può ritenere che tutte e tre precedano la fonte agiografica della Legenda Maior di S. Bonaventura (1263) da cui dipende invece la tavola conservata nella Chiesa di S. Croce a Firenze. Dopo una serie di attribuzioni che vanno da Lippo Memmi all'ambito del Berlinghieri, dovute anche alla pessima leggibilità del dipinto prima dei restauri, per l'analisi delle quali si rimanda alla scheda del catalogo del 1982, si deve alla Sandberg Vavalà un primo accostamento al Maestro del Crocifisso n. 434 ed al San Francesco Bardi; Procacci ha distinto nel dipinto la mano di due maestri diversi, uno con influenze lucchesi, parallelo al giovane Coppo, e l'altro, autore della figura del santo, più vicino al Maestro del Bigallo. Il compilatore della scheda del 1982 ritiene il dipinto opera di un maestro lucchese del sesto decennio del XIII secolo, appoggiato da un aiuto, ribadendo il rapporto stilistico con la croce degli Uffizi. La Scudieri, nel 1988 ha proposto l'attribuzione della figura di san Francesco al Maestro di S. Maria Primerana, mantenendo la paternità delle storie laterali al Maestro del Crocifisso n. 434 degli Uffizi. Successivamente Bellosi ha mantenuto questa duplice attribuzione, scalandola però nel tempo: in sostanza egli associa la personalità del Maestro del crocifisso n. 434 a Coppo di Marcovaldo, e ritiene che il Maestro di S. Maria Primerana, operoso nella bottega di Coppo, in un secondo tempo, forse in un restauro successivo, sia intervenuto sulla figura di San Francesco. La duplice attribuzione è sostenuta anche dal Boskovits (1993) che comunque tende ad unificare le due personalità del Maestro del Crocifisso n. 434 e del Maestro di S. Maria Primerana nell'attività giovanile e matura di un unico artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900337614-0
  • NUMERO D'INVENTARIO n. 18
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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