ultima cena
dipinto,
1601 - 1601
Chimenti Jacopo Detto Empoli (1551/ 1640)
1551/ 1640
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Chimenti Jacopo Detto Empoli (1551/ 1640)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Ultima Cena della Chiesa di San Giuseppe appartiene alla Galleria degli Uffizi. E' menzionata, infatti, sia nell'inventario del 1880 che in quello del 1890. La documentazione relativa al quadro, conservata presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze e Pistoia ci informa che l'opera, dopo essere stata per qualche tempo nella Galleria degli Uffizi fu portata nei depositi di Via Lambertesca, dove rimase fino al 10 ottobre 1931. In quella data fu consegnata in deposito alla Chiesa di Santa Lucia Massapagani (Galluzzo). Il parroco aveva, infatti, richiesto alla Soprintendenza un dipinto per ornare la chiesa. La concessione ministeriale del deposito fu autorizzata con una lettera (n.8799) del 26 settembre 1931 e resa ufficiale col verbale n. 227 del primo ottobre dello stesso anno. Il 23 novembre 1970 venne riconfermato il deposito col verbale n. 640. L'opera non era in buone condizioni di conservazione e venne così ritirata per il restauro. Dopo l'intervento, operato da Vittorio Granchi (vedi relazione U.R. n. 207), il dipinto è stato riconsegnato alla parrocchia di Santa Lucia il 25 marzo 1986. Dopo pochi anni, e precisamente nel 1989, la tela è stata trasferita nella vicina chiesa di San Giuseppe, divenuta la nuova sede della parrocchia di Santa Lucia. L'Ultima Cena,ritenuta negli inventari del 1880 e del 1890, come copia da Santi di Tito è stata restituita all'Empoli in fase di restauro, quando è emersa la firma e la data dell'autore. L'opera, datata 1601, appartiene al periodo della piena maturità dell'artista ed è coeva ad altri importanti dipinti come la "Susanna" di Vienna del 1600 o la pala raffigurante la "Madonna con Santa Verdiana e Sant'Antonio Abate". E' ignota purtroppo l'originaria provenienza del dipinto, forse appartenuto a qualche chiesa fiorentina e giunto agli Uffizi in seguito alle varie soppressioni dei conventi avvenute tra il XVIII e il XIX secolo. Non è escluso che sia stato commissionato dalla corte medicea, date le sue piccole dimensioni. Non può, però, essere identificato con l'Ultima Cena, ritenuta perduta, eseguita per la Guardaroba medicea e ricordata in un documento del 1610, reso noto dalla Forlani Tempesti. Diversa, è, infatti, la data di esecuzione e le misure. La studiosa ha riferito a questo sconosciuto dipinto un gruppo di quattro disegni preparatori degli Uffizi (nn. 1739 F, 1740 F, 934 F, 1560 S). Tali disegni, a cui recentemente il Marabottini (ignorando l'esistenza di questa opera) ha aggiunto i nn. 9360 F e 3417 F, vanno, invece, messi in relazione con la tela, ancora inedita, di San Giuseppe
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900301841
- NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 5730
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ISCRIZIONI sulla panca di sinistra - IAC(OPU)S CIMENTIS. EMPORII 1601 - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0