Madonna con Bambino/ Cristo in pietà fra San Domenico, la Madonna, Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d'Alessandria
dipinto
post 1360 - ante 1365
Jacopo Di Cione Detto Jacopo Orcagna (attribuito)
notizie 1365/ ante 1400
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 92 cm
Larghezza: 49 cm
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ATTRIBUZIONI
Jacopo Di Cione Detto Jacopo Orcagna (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Giovanni Da Milano
Giovanni Da Milano (bottega)
Niccolò Di Tommaso
Bernardo Daddi (bottega)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera di S. Croce
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Croce
- INDIRIZZO p.zza S. Croce, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola è stata oggetto di un recente restauro con cui si sono risanati i danni apportati dall'alluvione del 1966 che travolse questa e molte altre opere collocate nel Museo di Santa Croce; dal 2009 dunque, di nuovo ben leggibile, è tornata ad essere esposta nel Museo. In precedenza variamente attribuita a Giovanni da Milano o alla sua bottega (Sandberg-Vavalà) o a un suo seguace (Berenson), poi ad un anonimo orcagnesco o a Niccolò di Tommaso (Offner), è stata successivamente attribuita a Jacopo di Cione (Boskovits). Da notare tuttavia che nella recente guida del Museo dell'Opera (Sebregondi, 2009) la tavola principale viene ricondotta alla bottega di Bernardo Daddi, menter la predella a quella di Giovanni da Milano (p. 44). L'apparato di documentazione presente all'interno del museo stesso riconferma l'attribuzione a Jacopo di Cione. Fratello minore di Nardo di Cione e di Andrea Orcagna, Jacopo è citato per la prima volta in documenti del 1365, ma probabilmente era attivo già una decina di anni prima sotto l'influsso dei fratelli e del Maestro di San Lucchese. Il pittore collabora in seguito, fra l'altro, con Niccolò Gerini e con Giovanni del Biondo, svolgendo una fervida attività a Firenze e nelle vicinanze. Le ultime notizie che abbiamo di lui sono del 1398 (Meiss); risulta morto nel 1400 (Boskovitz, p.321). Le influenze di Giovanni del Biondo sono ben visibili in quest'opera nell'affettuosità che c'è tra madre e figlio, palesata nei visi teneramente accostati. Colpisce nella tavola maggiore la grande preziosità delle vesti, in particolare quella dorata di Gesù, ma anche il manto della Vergine foderato di una costosa pelliccia di vaio, secondo l'uso del tempo. Questa attenzione ai particolari - forse ispirata allo stile del Daddi - si nota anche nell'elegante lavorazione delle aureole e nella sottile cornice che profila internamente la cornice del dipinto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900296961
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- ISCRIZIONI nel cartiglio sorretto da Gesù - EGO SUM VIA VERITAS/ ET VITA EGO SUM PA[...]SUM/ [...]DESCENDI/ [...] EGO SUM PASTOR ET BON - Vangelo di Giovanni (14,6) - caratteri gotici - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0