Immacolata Concezione e santi

dipinto, ca 1479 - ca 1480

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Piero Di Cosimo (1461-1462/ 1521)
  • LOCALIZZAZIONE Fiesole (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si può leggere nel libro su Fiesole di O. H. Giglioli (1933), la tavo la doveva essere, in origine, sull'altare dedicato alla SS. Concezione, di fronte a quello della Vergine Annunziata, entrambi eretti, nella prima me tà del Quattrocento, fra il secondo ed il terzo arco ogivale (gli altari furono poi abbattuti e rifatti, nel 1752, ed il quadro posto nel coro dal quale è stato rimosso in occasione del recente restauro). La pittura è ric ordata come opera di Piero di Cosimo già dal Vasari, tuttavia la firma e l a data 1480 sono false come dimostrò B. Berenson, il quale considerava il dipinto ben più tardo, confutando così la cronologia di tutti gli altri di pinti dell'artista, questa, infatti sarebbe stata fondata e poi concordame nte accettata, fino ad allora, nel riferimento a questa iscrizione, i cui caratteri grafici sembrerebbero, piuttosto settecenteschi. Non solo, ma gl i scrittori che hanno parlato di quest'opera, dal Bandini alla Ulmann, la descrivevano come se fosse l'"Incoronazione della Vergine", tanto che il M ilanesi e poi Cavlcaselle e Crowe avrebbero creduta perduta la "Concezione " indicata dal Vasari; Ulmann, addirittura pensava ad un errore, da parte del Vasari, nell'interpretazione del soggetto. Lo studioso avrebbe anche r estituito a Piero di Cosimo due disegni degli Uffizi (nn. 551 e 552), prec edentemente ritenuti dell'Albertinelli e ora messi in relazione alla tavol a di Fiesole. Sarebbe stato F. Knapp, in seguito a correggere l'erronea in terpretazione del soggetto del quadro, dipinto, secondo Padre Dei e second o anche J. Beck e anche A. Schultz, poco dopo la celebre bolla del papa fr ancescano Sisto IV "Cum praexcelsa", del 27 febbraio 1746, che sanciva il dogma, appunto dell'"Immacolata Concezione". Per gli studiosi americani, l 'opera venne dipinta nel 1479-80, ed avrebbe rappresentato, anzi, la prima commissione di Piero, quando era diciottenne, ancora nella bottega del Ro sselli. In effetto, oltre alle argomentazioni teologiche riportate dal Bec k e dalla Schultz a motivare la datazione del dipinto, ci sembra di poter notare una stretta vicinanza di stile, ancora, alle opere pressochè coeve del maestro. Inoltre, la stessa citazione vasariana del quadro come una "t avoletta della concezione (...) la quale è assai buona cosetta avendo le f igure non molto grandi" potrebbe alludere ad una prova giovanile dell'arti sta (ed allora ci si potrebbe chiedere se non sian forse da attribuire a q uesta prima fase di attività quei caratteri di "involuzione" e di "arcaism o" più volte rilevati, qui, da Mina Bacci, autrice di una fondamentale mon ografia sull'artista)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900294367
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • ISCRIZIONI sul cartiglio dell'angelo, in alto - QUAM PULCHRI SUNT GRESSUS TUI FILIO PRICIPS - lettere capitali - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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