decorazione plastico-architettonica di Giamberti Giuliano detto Giuliano da Sangallo, Simone del Pollaiuolo detto Cronaca, Baglioni Bartolomeo detto Baccio d'Agnolo - bottega fiorentina (sec. XVI)

decorazione plastico-architettonica, post 1507 - ante 1516

Capitelli con fregi, abaci, zoccolo, architrave con fregio, sottocornice, trabeazione aggettante, parapetto con colonnine, loggiato con archi e paraste, capitelli di parasta, balaustrata con pilastrini e colonnine. Decorazioni: modanature, elici, volute ad andamento angolare, motivi vegetali stilizzati, dentelli, fusarole, ovoli, fogliette lanceolate, encarpi con rosetta centrale, protomi leonine, cherubini, medaglioni con fiore stilizzato al centro, scanalature

  • OGGETTO decorazione plastico-architettonica
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Giamberti Giuliano Detto Giuliano Da Sangallo (1445 Ca./ 1516): partecip. progetto, capomastro nel cantiere
    Simone Del Pollaiuolo Detto Cronaca (1457/ 1508)
    Baglioni Bartolomeo Detto Baccio D'agnolo (1462/ 1543)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Terminata la lanterna della cupola, nel 1471, furono avanzate nuove proposte per il cantiere del Duomo, compresa quella per il ballatoio intorno alla cupola stessa (nel libro di disegni del Vasari si troverà, per questo, un progetto di Giuliano da Maiano, capomastro dell'Opera dal 1477 al 1491). Probabilmente, come riferiva il prof.Marchini (1977), la decisione per questi interventi è del Manetti. Infatti, quando si volle deliberare sul ballatoio, nel 1507, c'erano già due lati in opera, iniziati secondo il suo modello (ne sarebbero rimasti un lungo segmento di architrave, per più di metà del lato orientale ed il corrispondente incontro con una parasta d'angolo, che coincideva con la variante di destra del modello: il sovrastante fregio a lupiniera, invece, sarebbe stato impiegato nel pavimento della chiesa). Dai documenti sappiamo che il 15 luglio 1507 venne convocata una commissione di cittadini ed architetti, per decidere sul ballatoio e che alla fine del mese fu mandato un invito a Michelangelo, il quale si trovava a Bologna, ed al Sansovino, forse a Roma, per offrirne un modello o un disegno entro la fine di agosto. Nel novembre, poi, si deliberava sui cinque modelli pervenuti (fra i quali vi erano anche quelli dati dal Sansovino, da Francesco di Giovanni della Grassa e da Michele di Piero), e su quello del Manetti, ragionevolmente eseguito fra il 1451-1460, quando questi era capomastro dell'Opera (su tale modello si sarebbe poi fondata, secondo il prof.Marchini, l'attuale costruzione). Come sappiamo, il progetto giudicato migliore fu quello presentato da Giuliano da Sangallo, Simone del Pollaiolo e Baccio d'Agnolo, che il 26 novembre di quell'anno vennero nominati capimastri (v.Guasti, doc.341-343). Nell'aprile del 1512, si affidava a Baccio il compito di seguire il cantiere, del quale, l'anno seguente, sarebbe divenuto il solo capomastro: ancora, si apprenderà dai documenti dell'arrivo di materiali per il ballatoio, nel settembre del 1514, provenienti dal deposito di Pisa (v.Guasti, doc.346-349). A detta del Vasari, però, i lavori si sarebbero interrotti in seguito al giudizio negativo sull'opera dato da Michelangelo, il quale avrebbe offerto lui stesso un modello, indicativo di un più conveniente rapporto formale con l'architettura brunelleschiana. Ricorderemo, in ultimo, gli schizzi di Giuliano da Sangallo per il tamburo e per il ballatoio della cupola (vedi il disegno degli Uffizi nr.7954A v.), nei quali il prof.Marchini osservava un "riaggancio ai primitivi dati proporzionali brunelleschiani", ovvero ad una fascia in aggetto assai contenuta (predisposta, in Filippo, per una formulazione movimentata, di fantasia), quale supporto dell'andito coperto, con un certo stacco rispetto all'occhio sottostante. Ancora, sappiamo da F. Rossi (1956) che un fulmine, caduto sulla cupola il 16 agosto 1879, aveva causato il distacco di una parte del costolone prospiciente la piazzetta delle Pallottole, con danno per il loggiato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900289897
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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