Abbondanza

statua, 1578 - 1637

Base quadrangolare

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ doratura
  • MISURE Altezza: 400 cm
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Il Poccetti (e Aiuti): disegno e parziale esecuzione
    Salvini Sebastiano (notizie Sec. Xviii): parziale esecuzione
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Giardino di Boboli
  • LOCALIZZAZIONE Giardino di Boboli
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il solo studio attento e completo dell'opera si deve a K.Watson che ha ritrovato numerose notizie documentarie che ne pe rmettono la complessa ricostruzione. Ideata da Giambologna, la statua si deve soprattutto alla mano di Pietro Tacca che vi lavoro' in tre periodi diversi: 1600, 1608 e in fine 1636 dietro richiesta di 3 Granduchi Medicei. Entrato nello studio del maestro nel 1584, il Tacca ne eredito' infatti le com messe insieme alla casa e alla bottega di Borgo Pinti. Niente e' sicuro sull'originaria commissione di Francesco I, ossia di una statua raffigurante Giovanna d'Austria che morta nel 1578 potrebbe aver motivato la necessita' di una commemorazione: l'ipotesi sembra potersi sostenere, giacche' pare che fosse stato eseguito un ritratto in cera della Granduchessa, 1asciato sciogliere al sole da Bastiano Salvini (Baldinucci). Nel 1600 Ferdinando I riprese l'idea di commemorare o la sfortunata Granduchessa (Regina d'Ungheria), o come ipotizzarono Berti e Holderbaum Maria de' Medici, andata in quell'anno sposa al Re di Francia, comunque da raffigurarsi come allegoria della Pace, e da collocare sopra la colonna apposita, fatta da Gherardo Mechini per piazza San Marco (la complessa genesi della colonna ha una storia separata). Da una lettera di Giambologna del 25 aprile di quell'anno si ha notizia de ll'esecuzione della "figura della colonna", non meglio specificata,- seguono dei pagamenti al Tacca fino al 28 settembre 1601, recatosi a Carrara per il marmo necessario: il blocco era arrivato a Signa il 19 aprile precedente destinato alla "Regina". Con questo nome si ricorda per la prima volta l'opera in questione a cui lavoro' il Tacca fino agli inizi del 1609; fece poi seguito una lunga interruzione che ebbe termine il 15 dicembre 1636 quando la figura fu trasformata in Allegoria dell'Abbondanza, con l'aiuto di Bastiano Salvini e trasportata sulla collina sotto la cerchiata, il 12 aprile 1637. Rigida e solenne l'immagine, sembra rifarsi al tardo "ci assicismo" del Giambologna, ma nelle vesti rigonfie e nei dettagli mostra una vivezza nel resto sconosciuta. La presenza delle spighe e della cornucopia attributi soliti dell'Abbondanza, corrispondono esattamente alla definizione dell'Allegoria della Pace fornita dal Ripa (1603)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900289222
  • NUMERO D'INVENTARIO Boboli 96
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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