testa di Medusa
dipinto,
1598 - 1599
Personaggi: Medusa (testa). Attributi: (Medusa) serpenti
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
ORO
tavola
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MISURE
Diametro: 55 cm
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ATTRIBUZIONI
Merisi Michelangelo Detto Caravaggio (1571/ 1610)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
- INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, gia' creduto uno scudo da torneo cinquecentesco semplicemente ridipinto da Caravaggio, a seguito di un esame radiografico, e' stato riconosciuto come opera perfettamente autonoma e pertinente ad un unico artista,cioe' Caravaggio. Il celebre dipinto fu donato dal cardinale Francesco Anton Mario del Monte al Granduca Cosimo II (figlio di Ferdinando I) nel 1608 in occasione delle sue nozze con Maria Maddalena d'Austria. Il Caravaggio aveva dipinto la testa di Medusa sopra un vecchio scudo da giostra cinto da fini ornamenti ad oro su fondo scuro che presentano il carattere di quelli che si dipingevano sulle cornici, specialmente a Bologna nell'ambito culturale di Innocenzo da Imola. Di questa pittura fa menzione Gaspare Murtola sin dal 1604 nelle sue "Rime" con un madrigale, ma si discute sia stata portata personalmente a Firenze dal cardinale nel 1608 o inviato precedentemente anche prima che il Murtola lo menzionasse nella sua composizione poetica; di qui il controverso problema della datazione, problema d'altra parte sempre presente nella cronologia delle opere giovanili del Caravaggio. La collocazione originaria dell'opera era nell'armeria, locali degli Uffizi mai inglobati nella galleria ed era collocato in mano ad un armatura di cavalier a cavallo che, in base alla descrizione resane dagli antichi inventari, e' stata riconosciuta come orientale ed identificata dallo Heikamp come una donata nel 1601 dallo Scia' Abbas di Persia. Internamente lo scudo presenta ornamenti dipinti, un cuscinetto di velluto su cui poggiava il braccio del cavaliere, frammenti di cuoio, sfilacciature di velluto e seta che sono resti delle cinghie che serravano il braccio stesso. Non e' anzi escluso che in origine sullo scudo fosse dipinta in oro una figura come nello scudo di Bentivoglio posseduto dalla famiglia Rodriguez di Bologna. D'altra parte il soggetto mitologico non era estraneo a questi oggetti, poiche' Jacopo Rainieri, nel suo "Diario Bolognese" del 1887, descrivendo una giostra del 1549 parla di un cavaliere che al braccio "avea uno scudo... dove era una testa di Medusa di oro, crinata di serpenti". A proposito del significato della Medusa sullo scudo, Battisti cita un passo del 'Dialogo dei colori' di Lodovico Dolce, relativo al dono di una "Gorgone di Medusa": "chi cio' inviasse denoterebbe che colui a cui si mandasse dovesse stare armato contro le lascivie del mondo che fanno gli uomini divenire sassi, cioe' gli priva dei sensi umani e gl'indurisce alle operazioni virtuose in guisa che niuna ne possono fare". Secondo il Friedlander il Caravaggio si sarebbe ispirato alle opere degli armaioli milanesi Piccinini, in particolare allo scudo rotondo con Medusa al centro, donato a Carlo V nel 1522
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900289175
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 1351
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
2015
2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0