Madonna di san Zaccaria. Madonna con Bambino e Santi

dipinto, ca 1531 - ca 1533

Personaggi: Santa Maria Maddalena; San Giovannino; Gesù Bambino; Madonna; San Zaccaria. Abbigliamento: all'antica. Attributi: (Santa Maria Maddalena) vaso di unguento. Architetture: arco di Costantino; colonna Traiana; ponte. Paesaggi: rocce; montagne; nuvole. Oggetti: libri. Vegetali: alberi; fronde

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 75.5 cm
    Larghezza: 60 cm
  • ATTRIBUZIONI Mazzola Francesco Detto Parmigianino (1503/ 1540)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Problematica per questo dipinto è la certificazione della committenza. Viene infatti citato in un documento del 27 ottobre 1533, rogato del notaio Andrea Ceroti di Parma, in cui Bonifacio Gozzadini, cittadino bolognese, in presenza di Francesco Mazzola, si dichiara suo debitore per un quadro così descritto "Est Pieta imago Beatae Mariae Virginis cum bambino imaginis domini nostri Jesu Christi brachio et etiam picta imago S. Zacariae et imago domina sanctae Mariae Magdalenae". Il Gozzadini si impegna a risolvere il suo debito entro l'agosto dell'anno successivo. Questa descrizione coincide con quella data dal Lamo nel 1560 di un dipinto del Parmigianino presso il conte Giorgio Manzuoli di Bologna "Madonna e il Putto che fa festa e S. Giovannino e la Maddalena e San Zaccaria", opera che I. Affò nel 1783 identificò con il dipinto allora nella Galleria Corsini di Roma, che è una copia del XVI secolo dal Parmigianino, già in casa Boscoli. Nel 1903 C. Ricci, sulla scorta del Vasari, dimostra come il quadro di casa Manzuoli sia proprio questo degli Uffizi e non quello della Galleria Corsini di Roma. E' probabile quindi che i dipinti fossero due forse uno copia dell'altro, o che il quadro venduto nel 1533 al Gozzadini potesse essere passato al Manzuoli, presso cui si trovava già nel 1550 al tempo della I edizione delle vite del Vasari. L'opera risulta esposta nel 1605, negli anni 1782-1798 e nel 1848. Secondo Fagiolo dell'Arco (1970) il rogito notarile non rappresenta un documento probante per l'aspetto cronologico, ipotesi che trova riscontro anche nello stile che, come osserva Freedberg segue nel tempo la "Madonna delle Rose" (Dresda, Gemolde Gallerie, n. 161) ed anticipa alcuni caratteri delle opere del secondo periodo parmense. Il paesaggio è molto vicino a brani paesistici della "Conversione di San Paolo" (Kunsthistorichen Museum, Vienna, n. 2035) e alla "Madonna con Bambino addormentato e San Giovannino" (Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli, n. 110) entrambe del periodo terminale dell'artista. Di recente la critica è orientata ad accettare una datazione intorno al 1531-1533 ca., ponendo in relazione il dipinto con il pagamento del Gozzadini. L'opera ebbe una sua prima divulgazione nell'incisione del 1543 del Bonasone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900287730
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario 1890, n. 1328
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
    2006
    2015
  • ISCRIZIONI sul retro della tavola - 717 (rosso) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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