Madonna in trono con il Bambino. Madonna con Bambino
statuetta
ca 1275 - ca 1300
Base a forma di prisma esagonale in rame dorato con dodici medaglioni quadrilobi a smalto champlevé; sul margine superiore corre un'iscrizione. Al di sopra, scultura raffigurante la Madonna in trono con il Bambino. Sulla testa Vergine foro per corona
- OGGETTO statuetta
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MATERIA E TECNICA
avorio, intaglio
rame/ doratura
SMALTO
- AMBITO CULTURALE Ambito Parigino
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ALTRE ATTRIBUZIONI
bottega francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La base esagonale non è pertinente alla scultura. L’elemento metallico, acquistato da Jean-Baptiste Carrand nel 1861 alla vendita Soltykoff, era il piede di un reliquiario di santa Maria Maddalena, che venne assemblato alla Madonna in trono con Bambino in seguito dai collezionisti lionesi, che crearono così “un’insieme dall’aspetto coerente, seppur non pertinente per storia e iconografia” (Chiesi in Ciseri 2018, p. 210). La scultura raffigura la Madonna con il Bambino in un colloquio affettuoso, secondo una tipologia diffusa dalla metà del Duecento anche nella statuaria monumentale. Si distacca però dalla produzione "seriale" oltre che per la qualità esecutiva, per la naturalezza del movimento della Madonna che abbandonando il libro sulle ginocchia si volge verso il Bambino Gesù. Il gesto della mano della Vergine sul libro, non toccato direttamente, ma attraverso il panno della legatura, allude alla profezia della venuta di Cristo (Ivi, p. 210). I tratti del volto della Madonna e l’ampiezza del busto sono piuttosto tipici delle Vergine gotiche, ma è possibile confrontare la scultura del Bargello con la Madonna del Trittico di Toledo (Ohio), datato al 1280-1290 circa (inv. 50.304), con la Santa del Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco di Milano (inv. Avori 56) o con la più tarda Madonna in trono del Walters Art Museum di Baltimora (inv. 71.243). L’espressione sorridente, ma quasi enigmatica, della Vergine trova parallelismi con alcune sculture monumentali, come gli angeli lignei dell’Artois, oggi al Metropolitan Museum of Art (inv. 52,33.1 e 52,33.2). Alla luce di questi confronti, Chiesi colloca l’avorio in esame all’ultimo terzo del Duecento e lo attribuisce a un atelier parigino (Chiesi in Ciseri 2018, p. 211). Tuttavia la studiosa evidenzia com i turgidi decori floreali del trono, che non trovano eguali nelle sculture eburnee coeve (ma si rintracciano in architettura e in oreficeria), fanno ipotizzare siano in parte rilavorati
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900286922
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 84
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2006
2022
- ISCRIZIONI sul bordo superiore della base - + OVVESEL・Q(UI)・CESTE | IMAGE ・TIENT・ A VNE・ | DENT・ ET・ DES ・HOS LA| BENOITE・ MARIE ・MA|GDALAINE - a rilievo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0