San Niccolò da Tolentino

dipinto murale, post 1425 - ante 1450

centina trilobata

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 245 cm
    Larghezza: 85 cm
  • AMBITO CULTURALE Scuola Fiorentina
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gerini Niccolò di Pietro
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di Orsanmichele o S. Michele in Orto
  • INDIRIZZO Via Orsanmichele, 7, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi sui pilastri sostituirono una decorazione più antica (metà sec. XIV) eseguita su commissione dalle varie Arti prevalentemente su tavole. Verso la fine del XIV secolo si cominciò ad affrescare la chiesa, iniziando dalle volte e nel 1402 si decise di togliere le tavole dai pilastri sostituendole con affreschi, un documento ricorda infatti <<… quando pe’ Capitani d’Orto San Michele feceno levare de’ pilastri della chiesa tucte le tavole ti tucte le arti>> (Firenze, A. S. F., S. Maria Nuova, Inv. dei mobili di Lemmo Balducci, n. 3, c. 9, in Poggi C.). Appartengono a questa seconda fase di decorazione dei pilastri quasi tutte le figure che si vedono oggi affrescate, il ciclo fu eseguito da numerosi pittori fra cui Ambrogio di Baldese, Smeraldo di Giovanni e Niccolò di Pietro Gerini ricordati nei libri di pagamento (A. S. F., Capitani di Orsanmichele, Libro di debito e credito, nn. 210-211-212-213-214, 1403-1409; documenti pubblicati in Gamba C.). Gli affreschi, scomparsi in seguito ad una imbiancatura eseguita nel 1770, sono riemersi solo dopo il restauro del 1864. Sul presente pilastro è rappresentato San Niccolò da Tolentino come chiaramente indicano l’iscrizione e gli attributi. Molto discussa è tutta l’identificazione dell’immagine: alcuni studiosi (Gamba, Offner, Artusi, Gabbrielli) vi hanno infatti riconosciuto il “San Niccolò” eseguito da Niccolò di Pietro Gerini ricordato in un pagamento (A. S. F., Capitani di Orsanmichele, Libro di debito e credito, Quaderno 213, anno 1408, c. 19). L’indicazione del documento é molto generica e non specifica l’esatto soggetto, se cioè si trattava di San Nicola di Bari o di San Nicola da Tolentino. Boskovits, privilegiando la prima ipotesi, ha collegato il documento all’affresco rappresentante San Zanobi del pilastro centrale-occidentale, entrambi i Santi sono infatti raffigurati come vescovi (vedi P32749). Il Cohn ritiene scomparso il dipinto del Gerini, e sostiene inoltre che la generica denominazione di “San Niccolò” presente nel documento è difficilmente riferibile al Santo agostiniano molto meno popolare e non ancora canonizzato nel 1408, anno in cui fu compiuto l’affresco del Gerini. Tale ipotesi ci sembra la più attendibile. Il Vasari invece attribuì genericamente l’affresco a Jacopo del Casentino, come tutta la decorazione della chiesa. L’analisi stilistica esclude decisamente la paternità della presente opera al Gerini come anche a Jacopo del Casentino ed indica una data vicina alla metà del secolo XV. Va inoltre ricordato che il Santo fu canonizzato solo nel 1446. Il santo era uno dei padroni di Firenze e protettore delle corporazioni artigiane. La figura sembra molto ridipinta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281565-1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • ISCRIZIONI nel basamento ai piedi del Santo - NICCOLAUS DE TOLENTINO - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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