mostra di portale di Lorenzi Gabriello di Giovanni, Bassi Simone di Bernardino, Fancelli Giovanni, Matteo di Chimenti, Niccolò di Michelangiolo, Giusto di Andrea da Settignano, Domenico di Piero da Settignano (terzo quarto sec. XVI)
mostra di portale
ca 1550 - ca 1557
Bassi Simone Di Bernardino (notizie 1552-1561)
notizie 1552-1561
Matteo Di Chimenti (notizie Metà Sec. Xvi)
notizie metà sec. XVI
Niccolò Di Michelangiolo (notizie Terzo Quarto Sec. Xvi)
notizie terzo quarto sec. XVI
Giusto Di Andrea Da Settignano (notizie 1550-1565)
notizie 1550-1565
Domenico Di Piero Da Settignano (notizie Seconda Metà Sec. Xvi)
notizie seconda metà sec. XVI
Lorenzi Gabriello Di Giovanni (notizie 1550-1557)
notizie 1550-1557
Fancelli Giovanni (notizie 1566/ 1586)
notizie 1566/ 1586
Elementi architettonici: plinto; toro; fusto; astragalo; capitello composito; architrave; fregio; cimasa; timpano ricurvo
- OGGETTO mostra di portale
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MATERIA E TECNICA
pietra serena/ scultura
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MISURE
Altezza: 648 cm
Larghezza: 381 cm
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ATTRIBUZIONI
Bassi Simone Di Bernardino (notizie 1552-1561): SCALPELLINO
Matteo Di Chimenti (notizie Metà Sec. Xvi): Muratore
Niccolò Di Michelangiolo (notizie Terzo Quarto Sec. Xvi)
Giusto Di Andrea Da Settignano (notizie 1550-1565)
Domenico Di Piero Da Settignano (notizie Seconda Metà Sec. Xvi)
Lorenzi Gabriello Di Giovanni (notizie 1550-1557)
Fancelli Giovanni (notizie 1566/ 1586)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le fasi della costruzione della nuova facciata della chiesa di S.Lorenzo alla Certosa, iniziata verso la fine del 1550, sono ampiamente documentate nei libri contabili dei certosini. Le notizie tratte da questi manosdcritti, già note al Bacchi, vengono trattate in maniera esauriente da G. Leoncini e C. Chiarelli. Nel gennaio del 1551 un certo Antonio muratore venne pagato per le fondamenta della facciata e nell'ottobre del 1551 la decorazione architettonica era già completata "...sino al pari delli capitelli delle colonne" dell'ordine inferiore. La grande bifora fu eseguita da Domenico di Piero da Settignano tra gennaio e marzo del 1552. Il giorno 20 di questo stesso mese lo scalpellino Giusto di Sandro da Settignano fu retribuito per l'esecuzione dell'ordine superiore compresi i semipilastri e le nicchie. Il 6 giugno dello stesso annofurono pagate a Domenico di Piero le volute ai lati del frontone superiore. Il 14 settembre del 1552 è registrato il pagamento a Giovanni di Paolo Fancelli sia per le due statue di San Lorenzo e San Bruno iniziate nel settembre dell'anno precedente, sia pe ri quattro rilievi con i simboli degli evangelisti, non chè per altri elementi decorativi (rose; "paragoni", "sfondati", serafini). andati perduti nel restauro della facciata ai primi del Novecento. Nel 1553 furono collocate sulla facciata le armi Acciaiuoli e Medici e le urne di coronamento eseguite dal Fancelli. Il 4 luglio 1553 fu pagato l' "...imbiancatore per collorir.." la facciata della chiesa.Poi, a quasi tre anni di distanza, fu compiuta, tra l'ottobre 1556 e il giugno 1557, il portale d'ingresso ad opera di alcuni scalpellini diretti da Giovanni Fancelli: Gabriello di Giovanni Lorenzi, domenico di Piero; Niccolò di Mochelangiolo e Simone di Bernardino Bassi. Il Leoncini giudica il portale un tipico esemplare dell'architettura toscana del Cinquecento, ispirato ai portali laterali della chiesa di S. Maria dell'Anima attribuiti al Sansovino. Il significato del rilievo che orna il portale , un pellicano che si squarcia il petto, allussivo all'amore di Cristo. Secondo il Piranesi la scritta ricorda la consacrazione della chiesa nel 1390 da parte dal vescovo fiorentino Onofrio Visdomini. In fine nel 1557 si completò la facciata con i cornicioni e il timpano di coronamento eseguiti da Alessandro di Scrano. Il Bacchi, che conosceva i fondi d'archivio relativi a questi lavori, attribuiva il disegno dell'intera facciata al Fancelli. L'attribuzione fu considerata arbitraria dal Leoncini che giudicava la facciata di stile composito per essere collegata a un progetto organico e trovava disarmonica la grande bifora ritenuta da lui di acendenza veneziana. Concorda anche la CHiarelli che indica come dissenzienti sia il forte aggetto della trabeazione e del grande timpano, sia la pesantezza delle lesene, chiamando in causa il restauro del 1904 che, oltre a disperdere alcuni piccoli rilievi che ornavano la facciata fin dal Cinquecento, creò un netto contrasto tra l'intonaco chiaro e gli elementi di decorazione architettonica. Secodno Carocci e Piranesi la facciata aveva già subito un restauro nel 1844. Il Bacchi fa cenno anche a un restauro del 1814, ma sorge il dubbio che sia errore tipografico e che si riferisca a quello del 1841
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281367-3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
- ISCRIZIONI sul fregio - PORTA DOMVS DII - lettere capitali - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0