san Pietro resuscita il figlio di Teofilo

dipinto, ca 1423 - ca 1428

Personaggi: Teofilo; san Pietro apostolo; san Paolo apostolo; figlio di Teofilo. Figure: astanti. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Paesaggi: alberi; cielo. Architetture: edifici; muro. Oggetti: vasi; teschi; ossa. Vegetali: piante ornamentali

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Lippi Filippino (1457 Ca./ 1504)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria del Carmine
  • INDIRIZZO piazza del Carmine, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE *** Il restauro ancora in corso, in attesa di una definitiva conclusione, ha confermato la divisione tradizionalmente stabilita dalla critica tra l'opera di Masaccio e quella di Filippino e ha eliminato tutti i dubbi sull'attribuzione a Masaccio degli edifici in scorcio sullo sfondo. L'ipotesi più diffusa è che Filippino abbia concluso l'affresco bruscamente lasciato incompleto da Masaccio per la sua partenza per Roma. Ma esiste anche l'ipotesi, risalente al Brockhaus (1930) che l'affresco fosse invece stato completato e una parte delle figure venisse successivamnete eliminata alla condanna de' Brancacci quali antimedicei (1434-1436). Quest'ultima ipotesi è stata ripresa anche da Baldini in seguito ai lavori del restauro ancora in corso che hanno permessso il ritrovamento dei frammenti di una scena, che si trovava sopra l'altare e di cui non parlano le fonti, che avrebbe potuto rappresentare la `Crocifissione di San Pietro apostolo', e distrutta quindi prima dell'intervento di Filippino insieme a parte della `Resurrezione di Teofilo' dove era rappresentato l'entourage dei Brancacci. L'intervento di Filippino viene generalmente datato tra il 1484 e il 1488 per la presenza, secondo la testimonianza vasariana, del pittore Francesco Granacci ritratto nella figura del resuscitato e considerando il Granacci, nato nel 1469, rappresentato qui tra i quindici e i diciannove anni. A Berti e Baldini il resuscitato però pare più giovane, tra i dodici e i quattordici anni ne consegue così un arretramento della datazione dell'opera da porsi tra il 1481 e il 1483. Meller invece basandosi sui due autoritratti di Filippino che compaiono nella `Cocifisiione' e nella `Disputa' trae una diversa datazione. Secondo lo studioso l'analogia dei ritratti nella `Crocifissione' e nella Sistina indica una datazione intorno al 1482 che corrisponde all'inizio dell'intervento filippiniano nella cappella. Poi Filippino sarebbe passato alla parete opposta per completare le storie di Teofilo dopo il 1485. Poi dopo aver eseguito le due scenette sui pilastri d'ingresso avrebbe terminato il lavoro con l'episodio di Simon Mago nel 1488-1489. Vasari inoltre ricorda che nella scena Filippino introdusse i ritratti di una serie di personaggi fiorentini: Tommaso Soderini, Piero Guicciardini padre di Francessco, Piero del Pugliese, Luigi Pulci. A Meller si deve un accurato studio della ritrattistica dell'affresco, Lo studioso dunque sostiene che predominano ritratti ricavati da maschere mortuarie di persone già scomparse all'epoca della esecuzione dell'affesco. Inoltre indica nella figura masaccesca di Teofilo il ritratto di Gian Galeazzo Visconti, nella testa di carmelitano, unica di Masaccio nel gruppo di sinistra, il cardinale Branda Castiglione, nella figura seduta sotto Teofilo, Coluccio Salutati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281111-8
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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