Santi/ figure allegoriche femminili/ personaggio biblico/episodi della vita dei Santi Quattro Coronati/ motivi decorativi architettonici/ putti reggicortina

dipinto murale, 1604/ 1606

n.p

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (1548/ 1612)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Risale al 1994 l'accertamento della datazione esatta degli affreschi dipinti da Bernardino Poccetti nell'arcone trionfale e nella controfacciata della chiesa di San Bartolomeo a Monteoliveto. A seguito del danneggiamento subito dalla cappella maggiore dopo la caduta di un fulmine, tra il 1603-1604, Filippo di Giovan Battista Strozzi, oltre al restauro di questa parte dell'edificio, commissionò la decorazione dell'arcone trionfale al Poccetti. Nel libro di ricordi del committente sono registrati i pagamenti al pittore in data 7 aprile 1604 (Vasetti). Mentre gli affreschi realizzati nella parete della controfacciata, furono commissionati al Poccetti direttamente dai monaci olivetani di San Bartolomeo. Le memorie del Padre Cherubino Besozzi registrano che 'le altre decorazioni intorno la chiesa' erano terminate nel 1606 (Vasetti). Probabilmente il riferimento è proprio alla decorazione della controfacciata. Questi affreschi, benchè già attribuiti al Poccetti dal Cinelli, dal Moreni e dal Lanzi, sono stati spesso trascurati e sottovalutati dalla critica più recente. La Vasetti li giudica invece di notevole interesse e rileva inoltre la naturalezza ed eleganza delle pose e degli atteggiamenti delle figure. Queste, caratterizzate da un accentuato plasticismo, occupano con naturale disinvoltura gli spazi delle nicchie architettoniche simulate. Come ancora giustamente notato dalla Vasetti l'artista in questi anni tende ad allontanarsi dalle formule manieriste per recuperare consapevolmente la tradizione fiorentina di primo Cinquecento, in particolare quella del classicismo di matrice sartesca. La scioltezza, la monumentalità delle figure, e l'attento studio degli effetti luministici, conferiscono a tutta la decorazione concretezza e vitalità e sono indice di un più attento studio dal vero da parte dell'artista. Inoltre alcune soluzioni compositive adottate dal Poccetti a Monteoliveto saranno poi riproposte dall'artista nella decorazione della Sala di Bona in Palazzo Pitti (1608-1609). Il riferimento è in particolare alle due coppie di putti ai piedi di San Bartolomeo e San Miniato, disposte elegantemente in pose simmetriche. Mentre l'attento studio dal vero effettuato, ad esempio, sulla figura del San Bartolomeo è testimoniato e reso ancora più evidente in un disegno conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (inv. 8462F), in passato non messo in relazione a questi affreschi. Poste in finte edicole architettoniche, a uso di sculture a tutto tondo, le figure dei santi e le due figure allegoriche riflettono le norme devozionali della controriforma, di semplice lettura e di facile coinvolgimento visivo ed emotivo. Più interessanti le figure di Santa Cecilia e di Davide circondati da un coro angelico, rapiti dall'armonia della musica, e soprattutto i bellissimi monocromi della controfacciata. Da notare che qualche anno prima (1592) il Passignano dipingeva l'Incoronazione della Vergine per uno degli altari laterali della chiesa. Ma non si riconoscono nelle opere dei due artisti vicinanze stilistiche, osservate invece da Nissman e da Hamilton proprio nei disegni di entrambi di questo periodo. Nell'ultimo decennio della sua attività, la meno studiata finora, il Poccetti si rivolse principalmente alle committenze religiose, ravvivando le composizioni con una particolare preziosità decorativa (finti marmi, ricche vesti) che appunto si ritrovano anche in questo ciclo. E' possibile inoltre che l'artista avesse decorato anche la volta della chiesa e le pareti, sia per la labile traccia di una testa di cherubino sopra l'ingresso (vedi scheda), che per l'apparente mancanza di continuità fra le due parti decorate (arcone e controfacciata). In mancanza di notizie documentarie non è possibile confermare la presenza degli aiuti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281101-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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