San Michele Arcangelo. San Michele Arcangelo

statua, post 1330 - ante 1335

Statua a figura intera, pietra

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria
  • MISURE Altezza: 185 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Aretino
  • LOCALIZZAZIONE Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna
  • INDIRIZZO Via S. Lorentino, 8, Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua è stata rinvenuta nel 1991 durante gli scavi effettuati al bastione nord della Fortezza Medicea, detto "della Ghiacciaia", luogo in cui sono venute alla luce importanti strutture di epoca precedente alla realizzazione dell'impianto mediceo, tra cui spicca la moumentale porta urbica di Sant'Angelo in Archaltis, che faceva parte delle dieci porte della cinta muraria iniziata nel 1319 da Guido Tarlati, e che si credeva dispersa (Maetzke 2002). La statua era stata inserita nella porta per salvarla. Concepita per essere vista dall'alto, era probabilmente policroma, tracce di colore sono state infatti rintracciate sulle ali. Secondo A. M. Matzke (2002), si tratta di un'opera eseguita da un artista locale, in quanto trova alcuni termini di confronto con la scuola pittorica e plastica del Trecento Aretino. Nell'iconografia, nell'aspetto e nella gestualità, la figura presenta notevoli affinità con la tavola raffigurante l'Arcangelo Michele, attribuita al senese Buonamico Buffalmacco (la tavola risale al 1321-1327); sono infatti simili nell'abbigliamento, dalla tunica al mantello. La scultura ripropone inoltre lo stesso gesto compiuto dal San Michele della tavola, cioè di riporre la spada nel fodero, col drago sottomesso e con la testa recisa. Stilisticamente la scultura è stata messa in relazione alla produzione degli scultori senesi del trecento, uno fra tutti Tino di Camaino (si porta ad esempio l'"Angelo Custode" che funge da cariatide nel Mausoleo della regina d'Ungheria e consevato a Napoli, nella chiesa di Santa Maria di Donnaregi, eseguito nel 1325-1326). Agnolucci (2003) non è d'accordo con questa ipotesi e anzi mette in relazione questa opera, e la Madonna col Bambino di porta Buia, con l'intaglio ligneo aretino del XIII secolo (per quanto riguarda la concezione del rilievo e i modi angolosi e decisi). Interessante è il confronto con un'altra scultura conservata nel museo, il San Sigismondo; si notano alcuni dettagli comuni quali il profilo sfuggente, le labbra piccole e sottili, la lieve inclinazione della testa, il taglio degli occhi con la pupilla a rilievo e un modo simile di combinare la descrizione dei dettagli con la costruzione compatta e sintetica d'insieme. A queste due opere possono essere affiancate altre due sculture, consevate anch'esse nel museo, due immagini della "Verine col Bambino"; tutte e quattro, proprio per le caratteristiche in comune, possono essere attribuite ad un unico artefice, identificato nel Maestro del san Michele, figura non meglio identificata che pende il suo nome proprio da questa opera, la prima attribuitagli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900260711
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2012
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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