Cristo crocifisso con la Maddalena e i santi Giorgio e Antonio. Cristo crocifisso con la Maddalena e i santi Giorgio e Antonio

dipinto tabernacolo, post 1400 - ante 1499

Tabernacolo centinato

  • OGGETTO dipinto tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
    LEGNO
    metallo/ laminazione
  • MISURE Altezza: 155 cm
    Larghezza: 55 cm
    : 28 cm
  • LOCALIZZAZIONE Museo nazionale d'arte medievale e moderna
  • INDIRIZZO via San Lorentino, 8, Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome di Bartolomeo di Giovanni venne fuori solo nel 1902 quando Bruscoli pubblicò il contratto dal quale risulta che la predella dell'"Adorazione dei Magi" dipinta dal Ghirlandaio e conservata a Firenze, al museo degli Innocenti, fu eseguita appunto da "Bartolomeo di Giovanni dipintore", nel 1488. In precedenza la critica aveva già riunito un corpus di pitture riferibili all'autore della predella, nominato dal Berenson nel 1903 con lo pseudonimo di "Alunno di Domenico". La Pons (1987) sostiene che Bartolomeo di Giovanni ebbe il suo esordio proprio nella bottega del Ghirlandaio, escludendo sia la proposta di Venturi che identifica l'autore col fratello di Gherardo e Monte miniatori, sia quella di Fahy (1976) il quale lo identifica con "Bartolomeo di Giovanni dipintore di sargie" citato nel libro rosso della Compagnia di San Luca. Bartolomeo eseguì per il maestro la predella della pala raffigurante "Madonna e Santi" del duomo di Lucca, datata 1475 circa; la collaborazione fra i due durò a lungo, sempre la Pons (1987) assegna al maestro una serie di predelle eseguite per il Ghirlandaio, come ad esempio le "Storie dei Santi Clemente, Dionigi, Tommaso e Domenico" e la "Pietà" degli Uffizi. Col maestro si recò a Roma dove dipinse lo sfondo dell'affresco raffigurante la "Vocazione degli Apostoli" della Sistina. Bartolomeo di Giovanni era specializzato in pitture con figure di piccole dimensioni, come testimonia il ricco numero di fronti di forzieri istoriati da lui dipinti; collaborò anche col Botticelli nel "Banchetto in pineta di Nastagio degli Onesti" datato 1483 circa, e col Pinturicchio nella "Natività" e nell'"Adorazione dei Magi" dell'appartamento Borgia. L'attribuzione di questo tabernacolo si deve al Berenson (1903); nel catalogo del 1921 il Salmi è concorde con la proposta, escludendo l'ipotesi di Del Vita (1915) di assegnare il tabernacolo ad un pittore di scuola umbra, e affermando di considerarlo opera tarda di un pittore fiorentino. Il crocifisso ligneo è stato ricoperto con lamina di metallo nel XVII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259230
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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